Paralleli - il Carro Fc22 di San Marino
La Redazione ha deciso di ritornare a parlare della recente rinascita della ferrovia di San Marino, un vero e proprio miracolo partito dall’opera meritoria di pochi, instancabili appassionati (alcuni di loro oggi radunatisi nell’Associazione Treno Bianco Azzurro) e dalla sensibilità dimostrata dal governo della più antica Repubblica Europea verso la sua da sempre rimpianta linea internazionale, una sensibilità concretizzatasi in azione di salvaguardia e recupero grazie al lavoro dell'ex Segretario al territorio, Gian Carlo Venturini, oggi Segretario agli Interni. Il motivo del nostro interessamento risiede nel naturale parallelo stilabile con la realtà ferroviaria di Castelvetrano: in entrambi i casi infatti si parla di ferrovie mai dimenticate, di rotabili che, incredibilmente, sono giunti fino a noi anche se in condizioni mediocri o pietose. Mezzi il cui valore storico è stato riconosciuto relativamente da poco e che sono divenuti negli ultimi tempi oggetto di interesse da parte di appassionati e istituzioni.
Un grazie di cuore va ad Elisabetta Piccioni, già fondatrice della pagina Facebook “C’era una volta la ferrovia Rimini - San Marino”, un’agorà virtuale che di fatto ha messo in moto il virtuoso meccanismo che tanti risultati ha prodotto. La sua generosa collaborazione e il suo amore verso la Ferrovia di San Marino hanno permesso la pubblicazione dei pezzi che avrete il piacere di leggere su queste pagine.
Il primo parallelo, il primo articolo "ponte" che pubblichiamo è dedicato al restauro del carro chiuso Fc22. Molti dei nostri lettori non potranno non notare le notevoli affinità con i “nostri” sicilianissimi Gv, sia per quel che riguarda la tipologia di rotabile, sia per le condizioni in cui il veicolo versava prima del suo recupero. Anche il più scettico, grazie alla galleria fotografica a corredo, potrà intuire cosa si potrebbe ancora oggi ricavare dai mezzi accantonati a Castelvetrano se solo si procedesse ad un restauro analogo. Buona lettura e buona visione!
R302 - il punto della situazione su questo gruppo
Le R302 sono in assoluto da considerarsi tra le migliori locomotive ad aver circolato sulla rete a scartamento ridotto della Sicilia ad aderenza naturale, un merito certamente acquisito sul campo. Di fatto sono la versione a vapore surriscaldato delle “progenitrici” R301 e questa discendenza è palese già dall’aspetto generale: le dimensioni e i molti particolari rendono le macchine, a prima vista, praticamente identiche. La caldaia e i cilindri furono i componenti che ovviamente subirono le maggiori modifiche rispetto alla serie 301: i tubi bollitori furono ridotti a 76 ( rispetto ai 180 delle R 301) e vennero applicati 48 tubi contenenti gli elementi surriscaldatori; il diametro complessivo dei cilindri aumentò da 380 a 410 mm e i distributori del vapore divennero cilindrici (ricordiamo che sulle R 301 questi erano erano piani). Con tali modifiche il peso di queste piccole ma prestanti locomotive salì a 37,5 tonnellate (le R 301 pesavano 36 t) di cui 32,2 t aderenti; la velocità massima rimase ferma a 50 km/h però la potenza aumentò considerevolmente, di ben 100 cv (420 cv contro i 320 delle cugine R301).
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Carro culla Prz696.207
Continuiamo con la "presentazione" dei mezzi legati allo scartamento ridotto siciliano. Ricordiamo a tutti che questo database, lungi dal voler essere un mero elenco di veicoli ferroviari delle ridotte sicule, è stilato in base a ciò che ancora oggi esiste. Rotabili presenti e vincolati a Castelvetrano che un domani potrebbero costituire parte di un parco rotabili storico di una linea turistica.
Il carro di servizio Prz 696.207, sebbene non sia a scartamento ridotto, è comunque oggetto del nostro interesse in quanto intrinsecamente legato alla rete complementare sicula perché realizzato specificatamente per essa: il rotabile in questione è infatti un carro culla per il trasporto di locomotive a vapore a scartamento ridotto (anno di costruzione 1920) e costituisce, insieme ai corrispondenti carri a scartamento ridotto per il trasporto dei carri a scartamento ordinario, la testimonianza della effettiva complementarietà della rete siciliana a scartamento ridotto rispetto alla rete nazionale. Sui binari isolani a 950mm ne erano presenti due, uno assegnato a Castelvetrano ed uno a Porto Empedocle. Il carro Prz 696.207 (il cui valore tecnico-storico è attestato anche da un filmato, con immagini davvero uniche, realizzato nel 1924 dall’Istituto Luce e che mostra appunto il caricamento di una locomotiva a vapore a scartamento ridotto sul carro oggetto di queste righe) è attualmente presente a Castelvetrano ed è l’unico veicolo superstite di questa tipologia. Anche questo veicolo è stato vincolato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Trapani.
Possibili similitudini - Le interferenze con la viabilità
In questo pezzo cerchiamo di fare un paragone su uno dei punti basilari in un ottica di ricostruzione della linea Castelvetrano-Selinunte; focalizziamo l'attenzione su alcune delle più significative criticità che andrebbero affrontate in caso di riapertura della ferrovia a causa delle mutate condizioni urbanistiche a contorno. In particolare, in questo articolo, diamo uno sguardo alle interferenze con la viabilità in due punti profondamente cambiati dalla cessazione del servizio ferroviario, cercando un parallelo diretto con una realtà florida, arciconosciuta ed in territorio italiano: la ferrovia del Bernina delle RhB, nel tratto presso il confine nazionale, a Tirano.
Ad attirare spesso l’attenzione quando si parla di difficoltà alla riapertura della nostra ferrovia vi sono i seguenti due punti (cliccate per vederli dal satellite):
- la via Diaz, a Castelvetrano, recentemente modificata a svantaggio della storica sede ferroviaria.
- la fascia ex ferroviaria compresa tre le vie Pitagora e Pindaro, a Selinunte, in cui rilevato e trincea hanno lasciato posto dal 2006 a un marciapiede.
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Una Stazione alla Stazione!
La notizia (clicca qui) che è stato definitivamente sancito l’accordo tra l’Amministrazione Comunale di Castelvetrano e l’Arma dei Carabinieri, che prevede che il Fabbricato Viaggiatori di Selinunte ospiti una Stazione dei Carabinieri, ha suscitato unanimi reazioni positive per quanto riguarda il nuovo presidio di sicurezza nella zona turistica di Marinella. Nell’ambito degli appassionati della ferrovia abbiamo anche rilevato, in particolare dal nostro gruppo Facebook, alcune reazioni allarmate, sia per quanto riguarda la conservazione dell’edificio sia relativamente alla possibilità che tale novità possa pregiudicare la realizzazione del progetto di ripristino della ferrovia.
Come si evince dall’articolo collegato, in effetti l'accordo arriva al termine di una lunga interlocuzione, della quale siamo stati opportunamente messi a conoscenza per tempo.
Ci è sembrato quindi opportuno precisare che, sulla base delle informazioni forniteci dall’Ufficio Tecnico Comunale, per quanto riguarda il primo aspetto, sarà certamente mantenuta sia l’integrità strutturale dell’edificio sia la sua attuale configurazione estetica, che già il Comune di Castelvetrano ha sapientemente mantenuto da quando ha acquisito l’immobile. Le necessità conseguenti alla nuova destinazione dei locali comporteranno soltanto interventi di adattamento e ripristini interni.
La seconda questione, del progetto di ripristino ferroviario, potrà eventualmente risentire positivamente della presenza del presidio dei Carabinieri. In ogni caso, ci risulta che l’area ferroviaria prospiciente il fabbricato non sarà oggetto di interventi di alcun tipo legati alla nuova utilizzazione dell’edificio.
Quindi, in questo momento possiamo prendere come benaugurale la circostanza che anche questi presidi dei Carabinieri si chiamano “Stazione” …..