Il carrello per la manutenzione delle linee a scartamento ridotto della Sicilia FS 267 faceva parte di un corposo lotto di veicoli di servizio utilizzati appunto per la manutenzione ordinaria (manuale) dell’armamento; non siamo riusciti a risalire con precisione al numero di mezzi prodotti, ma riteniamo ne siano stati costruiti circa un migliaio se si considera che quasi ogni casello (e anche alcune stazioni) ne erano dotati, corredo standard affiancato sempre da draisine a pedali. La loro costruzione dovrebbe comunque risalire agli anni ’10. Questi simpatici veicoli di servizio presentavano un telaio in ferro con pianale in legno, erano dotati su una testata di organi di accoppiamento ferroviari (respingente e gancio), in modo da poter essere trainati sulle rampe in salita agganciandoli alla coda dei convogli, e presentavano in dotazione un rudimentale freno a mano che agiva sulle sale grazie a dei ceppi in legno. Le dimensioni erano decisamente contenute: 2,75 m di lunghezza per 1,75 di larghezza: lo schema di coloritura vedeva, classicamente, il telaio di colore giallo.

Vennero utilizzati per i più disparati scopi: trasporto degli attrezzi per la manutenzione, trasporto di traverse e altri elementi dell’armamento. Ci sono pervenute testimonianze orali che riferiscono come il mezzo, con la linea in sospensione di esercizio, venisse spesso movimentato da solo per gravità sfruttando le livellette in discesa e gestendo la corsa attraverso il freno, per poi essere preso in carico da mezzi motori quando si doveva riaffrontare le salite (ed in effetti, l'orientamento degli organi di accoppiamenti, lato "monte", dell'unità accantonata a Castelvetrano, rende plausibile un tale utilizzo).
Di questo vastissimo parco di indispensabili veicoli oggi rimane un solo esemplare, l’unità 267, accantonata a Castelvetrano, salvaguardata attraverso apposito vincolo.