Segnali fissi
In questo articolo parleremo dei segnali forse più noti, quelli fissi e a dischi girevoli. Dei segnali fissi fanno parte, oltre il palo indicatore (già trattato qui), anche i segnali ad ala o semaforici.
I segnali ad ala, a differenza dei pali indicatori, vennero istallati solo nelle stazioni in comune con la rete a scartamento normale ovvero Agrigento Bassa e Centrale, Porto Empedocle e Castelvetrano. Rispetto alla tipologia di segnali raffigurati nel regolamento, che presentano una foggia ottocentesca, c’è da notare che con il tempo molti di questi impianti vennero sostituiti con segnali di tipo luminoso moderno (vedi Agrigento Bassa e Castelvetrano), mentre quelli rimanenti vennero riconvertiti per il funzionamento ad energia elettrica. I segnali ad ala impiegati sulla rete a scartamento ridotto delle FS superstiti si trovano solo a Porto Empedocle (dove l’associazione Ferrovie Kaos sta curando il restauro dei due ancora in opera) e poco fuori la stazione di Agrigento Bassa sulla linea per Licata (solo resti).
Segnali annessi ai treni
In questo articolo introduciamo un importante aspetto riguardante la circolazione ferroviaria: i segnali annessi ai treni. Nei primi decenni del secolo scorso l’utilizzo del telegrafo (e, più tardi, del telefono) sulle linee secondarie era poco diffuso, l’unico modo dunque per segnalare al personale lungo la linea (ad es. i casellanti) varie situazioni di potenziale pericolo, come la presenza di convogli supplementari rispetto a quelli previsti o l'occupazione del binario, era dotare i treni in transito di tabelle o fanali posti sulla testa o sulla fine convoglio; ad esempio, i treni normalmente in orario presentavano dei segnali visibili sul rotabile posto in coda che indicavano, con la loro presenza, che il convoglio non si era spezzato in linea e che quindi la tratta era libera.
Articolo 1 - Regolamento di Esercizio
Iniziamo oggi a parlare del Regolamento d’Esercizio per le ferrovie secondarie a scartamento ridotto della Sicilia, regolamento del 1925. Partiamo ovviamente dall’articolo “1” che norma le prescrizioni sui segnali a mano. Questi fanno parte dei cosiddetti segnali ottici e hanno significati diversi a seconda della loro posizione e del loro colore, che poteva essere verde o rosso: il verde indicava il rallentamento, il rosso l’arresto.
Più in particolare l'art. "1" descrive l'uso dei segnali a mano, i quali venivano adoperati per annunciare quattro diverse situazioni (per ingrandire l’immagine cliccaci sopra):
Riprendiamo...
Riprenderà a breve, dopo una lunga pausa, il nostro cammino di informazione su Ferrovie Di Selinunte. Già dalla prossima settimana inizieremo nuovamente a sfornare articoli su aspetti interessanti legati alla ridotta più rimpianta e amata della Sicilia (e non solo).
Teniamo però a specificare che questo silenzio stampa, durato quasi due mesi, è solo in parte “effetto” della stagione estiva siciliana, che da sempre rallenta piacevolmente i ritmi lavorativi, fenomeno cui non fa eccezione la nostra piccola Redazione...
Contrariamente a quanto possa trapelare infatti dalle nostre pagine, in questi mesi - dall’autunno dello scorso anno potremmo dire - abbiamo silenziosamente portato avanti una massiccia attività che, possiamo affermare oggi, ha GIA’ prodotto risultati al di dell’immaginazione di molti…
Purtroppo dovrete attendere ancora un po’ per sapere cosa bolle in pentola ma chi segue il nostro portale e il nostro nutritissimo ed attivissimo gruppo Facebook, che conta quasi 700 contatti ormai, saprà che questo spazio, Ferrovie di Selinunte, non nasce soltanto per raccontare la storia di quel che fu ma trova come ispirazione l’agire sul presente e il lavorare al futuro. Il taglio dato finora negli articoli sui mezzi, sulla linea, sulle infrastrutture, sono sempre state volte a dichiarare lo stato attuale delle ultime vestigia dello scartamento ridotto siciliano. Gli stessi argomenti scelti risentono di ciò che ancora esiste e non è un caso… Lasciamo ad altri, più bravi di noi, la storia, noi stiamo ATTUALMENTE lavorando per il futuro. A tutti voi, lettori e sostenitori, chiediamo dunque un po’ di pazienza e vi diciamo : “stay tuned…”!
La R370 018 torna a Piazza Armerina!
La notizia che tutti gli appassionati siciliani più che aspettare hanno da sempre sognato: una locomotiva sicula torna nella terra per la quale è nata! Ferrovie di Selinunte è orgogliosa di dare in esclusiva questa notizia: la R370 018 torna in Sicilia!
La classica locomotiva con cremagliera, che per anni è stata ospitata a Città di Castello presso il Museo delle Tradizioni Popolari di Villa Cappelletti, tornerà a casa, per essere esposta a Piazza Armerina, dove molte locomotive di questo gruppo hanno svolto il loro servizio.
Il merito di questa operazione è dei fratelli Silvio ed Aldo Piazza, imprenditori di Piazza Armerina, che sono stati recentemente “presi” dalla passione ferroviaria.