In questo articolo parleremo dei segnali forse più noti, quelli fissi e a dischi girevoli. Dei segnali fissi fanno parte, oltre il palo indicatore (già trattato qui), anche i segnali ad ala o semaforici.
I segnali ad ala, a differenza dei pali indicatori, vennero istallati solo nelle stazioni in comune con la rete a scartamento normale ovvero Agrigento Bassa e Centrale, Porto Empedocle e Castelvetrano. Rispetto alla tipologia di segnali raffigurati nel regolamento, che presentano una foggia ottocentesca, c’è da notare che con il tempo molti di questi impianti vennero sostituiti con segnali di tipo luminoso moderno (vedi Agrigento Bassa e Castelvetrano), mentre quelli rimanenti vennero riconvertiti per il funzionamento ad energia elettrica. I segnali ad ala impiegati sulla rete a scartamento ridotto delle FS superstiti si trovano solo a Porto Empedocle (dove l’associazione Ferrovie Kaos sta curando il restauro dei due ancora in opera) e poco fuori la stazione di Agrigento Bassa sulla linea per Licata (solo resti).
I segnali a disco (o dischetti) venivano invece utilizzati sia negli scambi (in quel caso erano girevoli), sia all’inizio/fine dei tratti a cremagliera.
I dischetti-fanali erano istallati in corrispondenza dei deviatoi e, a seconda di come erano disposti, indicavano la posizione in cui si trovavano gli aghi dello scambio. Di notte venivano illuminati. per esigenza di standardizzazione vennero poi impiegati dischi uguali a quelli delle rete nazione (bianchi con frecce nere).
I dischi che indicavano l’ingresso e uscita dei tratti a cremagliera erano invece fissi: sulle due facce erano raffigurate le lettere “E” e “U” rispettivamente nella parte di entrata e uscita della dentiera, di notte erano illuminati da entrambe le parti. Anche in questo caso, con il passare degli anni, vennero impiegati gli stessi dischi utilizzati nelle rete a scartamento ordinario.