Porto Empedocle e lo scartamento ridotto oggi
Riportiamo volentieri un articolo scritto da Pietro Fattori che ci aggiorna sullo stato attuale e sulle prospettive dei resti dello scartamento ridotto siculo presso l'impianto di Porto Empedocle, stazione da tempo affidata agli amici di Ferrovie Kaos. Buona lettura!
La stazione di Porto Empedocle C.le è stata fino al dicembre del 1977 capolinea della ferrovia a scartamento ridotto proveniente da Castelvetrano. L'anno precedente, com'è noto, era stata rimossa la "terza rotaia" che assicurava la prosecuzioni dei treni a S.R. verso Agrigento, mentre proprio sul finire del '77 il capolinea venne addirittura arretrato a Realmonte, preannunciando quella che sarebbe stata la chiusura totale del tronco Ribera - Porto Empedocle avvenuta il 22 marzo del 1978.
A Porto Empedocle si tentò di smantellare quasi subito la "cintura" ferroviaria che tagliava in due la città dal porto. Nei primi anni 80 con un autentico "colpo di mano" da parte della amministrazione del tempo fu gettata una colata di asfalto sulla abbandonata sede ferroviaria che venne così cancellata definitivamente, almeno per quanto riguarda il centro cittadino.
Restava in esercizio la sola rete a scartamento ordinario, che arrivava, e arriva ancora oggi, fino alla Stazione di Porto Empedocle Succursale (privata nel frattempo anche del raccordo con il porto). Le FS, sempre negli anni '80, asportarono l'intero fascio binari a scartamento ridotto che si estendeva dallo scambio di ingresso della sezione ridotta, fino alla rimessa locomotive, forse per guadagnare spazio da destinare all'accantonamento di materiale in disuso.
Carri cisterna serie Mv 90.000 - i 4 veicoli superstiti
Continuiamo con la "presentazione" dei mezzi a scartamento ridotto. Ricordiamo a tutti che questo database, lungi dal voler essere un mero elenco di mezzi ferroviari delle ridotte sicule, è stilato in base a ciò che ancora oggi esiste. Facciamo una rapida carrellata sui carri Mv 90.000, con riferimento ai quattro veicoli sopravvissuti, in special modo ai due presenti e vincolati a Castelvetrano, mezzi che un domani potrebbero costituire parte di un parco rotabili storico di una linea turistica.
I carri cisterna per il trasporto di acqua potabili (in origine marcati come Mv 50.000 e successivamente rinumerati Mv 90.000) vennero costruiti nel 1918 in 36 esemplari dalla Carminati&Toselli e dalla Breda. Gli esemplari prodotti dalla prima ditta citata presentavano un serbatoio di forma cilindrica, mentre sui veicoli sfornati dalla Breda tale elemento era prismatico. Dimensioni, ingombri, passo delle sale e pesi distribuiti (a vuoto) sono simili alla media degli altri carri a scartamento ridotto, l’unica sostanziale differenza è rappresentata dalla minor larghezza, una caratteristica facilmente notabile già ad occhio nudo. Lo schema di coloritura vede l’uso del bianco per il serbatoio e garitta e del nero per telaio, sale montate e sottocassa.
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Proposta di legge per le ferrovie turistiche - un concreto aiuto al progetto di ripristino dello scartamento ridotto?
Vi segnaliamo una importante novità che potrebbe aiutare non poco gli sforzi volti al ripristino della ferrovia di Selinunte, una interessante iniziativa politica che - aggiungiamo noi - speriamo possa essere sviluppata e particolareggiata anche grazie all'aiuto del FIFTM, che da anni lavora per normare e strutturare sul piano legislativo l'attività delle strade ferrate riconvertite (o da riconvertire) a uso turistico.
L’On. Maria Iacono il 10 giugno ha depositato presso la Camera dei Deputati la proposta di legge n° 1178 recante "Disposizioni per l'istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico".
Si tratta di una iniziativa che può costituire una ulteriore spinta verso un obiettivo per il quale già da qualche anno la Federazione Italiana delle Ferrovie Turistiche e Museali (FIFTM) è impegnata: dotare la legislazione italiana di una normativa specifica per la gestione e l’esercizio di linee ferroviarie, raccordate o no alla rete nazionale, a scopo esclusivamente turistico. Tale normativa costituisce la premessa indispensabile che, prevendendo il coinvolgimento diretto delle associazioni di volontariato, consentirà di conseguire la massima economicità e quindi sostenibilità di queste ferrovie.
La proposta di legge dell’On. Iacono è stata presentata oggi, 22 giugno 2013, nel corso di una conferenza stampa (foto a lato di Giuseppe Pastorello) tenutasi presso Case Sanfilippo, sede dell’Ente Parco Archeologico di Agrigento.
Draisina "green" in Ungheria: un possibile inizio?
Riprendiamo, dopo un periodo di stasi dovuto a svariati motivi, il nostro percorso sulle Ferrovie di Selinunte ripartendo da una interessante curiosità proveniente dall'Ungheria: su una ferrovia a scartamento ridotto è attualmente in testing un nuovo veicolo (definirlo draisina sarebbe riduttivo, se non altro per forme, dimensioni e capacità di carico, sembra più ispirarsi a una sorta di schienenbus in veste ecologista!) con interessanti ed innovativi sistemi di trazione e alimentazione. Potrete trovare un servizio dedicato su Tutto Green, portale dedicato alla green economy, cliccando qui.
Riportiamo il testo dell'articolo:
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Via Diaz - aggiornamento dal cantiere
Breve aggiornamento fotografico dal cantiere per l'allargamento di via Diaz, a Castelvetrano: l'analisi visiva delle opere finora realizzate sembrerebbe, come ci aspettavamo, scongiurare la definitiva compromissione di una futura riapertura e riutilizzo a scopo turistico della linea ferroviaria a scartamento ridotto che dal capoluogo Belicino corre verso Selinunte. Dall'osservazione del cantiere sembra abbastanza chiaro infatti che il profilo altimetrico e le sezioni della livelletta ferroviara sono in linea con le elaborazioni grafiche da noi sviluppate tempo addietro (vedi articolo correlato) proprio per affrontare questa problematica, un occasione offertaci grazie ai rapporti con il Comune di Castelvetrano con il quale collaboriamo in virtù di uno specifico protocollo di intesa. Ci riteniamo quindi finora abbastanza ottimisti e continueremo a seguire lo sviluppo di questo (per noi) delicatissimo cantiere. Vi lasciamo alle immagini che meglio delle parole spiegano l'attuale stato di avanzamento di quest'importante opera per la viabilità cittadina.