La Redazione ha deciso di ritornare a parlare della recente rinascita della ferrovia di San Marino, un vero e proprio miracolo partito dall’opera meritoria di pochi, instancabili appassionati (alcuni di loro oggi radunatisi nell’Associazione Treno Bianco Azzurro) e dalla sensibilità dimostrata dal governo della più antica Repubblica Europea verso la sua da sempre rimpianta linea internazionale, una sensibilità concretizzatasi in azione di salvaguardia e recupero grazie al lavoro dell'ex Segretario al territorio, Gian Carlo Venturini, oggi Segretario agli Interni. Il motivo del nostro interessamento risiede nel naturale parallelo stilabile con la realtà ferroviaria di Castelvetrano: in entrambi i casi infatti si parla di ferrovie mai dimenticate, di rotabili che, incredibilmente, sono giunti fino a noi anche se in condizioni mediocri o pietose. Mezzi il cui valore storico è stato riconosciuto relativamente da poco e che sono divenuti negli ultimi tempi oggetto di interesse da parte di appassionati e istituzioni.
Un grazie di cuore va ad Elisabetta Piccioni, già fondatrice della pagina Facebook “C’era una volta la ferrovia Rimini - San Marino”, un’agorà virtuale che di fatto ha messo in moto il virtuoso meccanismo che tanti risultati ha prodotto. La sua generosa collaborazione e il suo amore verso la Ferrovia di San Marino hanno permesso la pubblicazione dei pezzi che avrete il piacere di leggere su queste pagine.
Il primo parallelo, il primo articolo "ponte" che pubblichiamo è dedicato al restauro del carro chiuso Fc22. Molti dei nostri lettori non potranno non notare le notevoli affinità con i “nostri” sicilianissimi Gv, sia per quel che riguarda la tipologia di rotabile, sia per le condizioni in cui il veicolo versava prima del suo recupero. Anche il più scettico, grazie alla galleria fotografica a corredo, potrà intuire cosa si potrebbe ancora oggi ricavare dai mezzi accantonati a Castelvetrano se solo si procedesse ad un restauro analogo. Buona lettura e buona visione!

Il Carro Fc22 fa parte del lotto originario di mezzi espressamente costruiti per la Ferrovia Rimini - San Marino. il parco carri chiusi era composto da 8 unità (F21-28) costruite nel 1931 dalle Officine Meccaniche Piacentine. Di questi, il carro F25 è andato distrutto negli anni ’50, l’F23 (oggetto di un prossimo articolo) ha trovato nuova vita presso i binari della ferrovia Genova-Casella ed i restanti veicoli sono attualmente accantonati tra il deposito di stato di Galavotto e la ex fermata di Domagnano-Montelupo.

La storia dell’unità F22 parte dal parco Laiala di Serravalle, dove era stato abbandonato per decenni, dalla cessazione del servizio ferroviario. La vicenda di questo rotabile è davvero singolare: esso, insieme ad altri tre carri, all’elettromotrice AB04 e alle carrozze AB51 e B71, faceva parte dell’ultimo convoglio circolante sulla ferrovia, che effettuò il suo viaggio la notte tra l’11 e il 12 luglio 1944, sotto i bombardamenti e con i fari oscurati. il treno venne ricoverato quella stessa notte nella galleria Cà Vir di Serravalle e lì rimase, fino alla fine degli anni ‘70, quando l’elettromotrice e le carrozze vennero estratte dalla galleria stessa dal lato di Serravalle, in direzione della stazione, mentre i tre carri vennero fatti uscire dal portale opposto, quello che sbuca appunto sul Parco Laiala. La foto a corredo, di Marino Francioni, attesta lo stato di conservazione dei tre veicoli abbandonati in tale parco (da notare la notevole similitudine con le precarie condizioni dei  Gv di Castelvetrano).
Così come altri esemplari, l’Fc22 venne in effetti recuperato negli anni '80 e portato presso la Carrozzeria Barbieri, a Torello in previsione di un restauro conservativo. Lì i mezzi prelevati beneficiarono di un ciclo di sabbiatura al termine del quale ricevettero un primo strato di vernice antiruggine. Il restauro però subì una lunga, pluriennale battuta d’arresto tanto che i veicoli, su sollecitazione dell’officina che aveva la necessità di liberare spazi, furono alla fine accantonati presso il magazzino AASP di Galavotto. Il tempo, come si sa, spesso porta all'oblio e i mezzi vennero di fatto "dimenticati" per essere letteralmente "ritrovati" solo nel 2010, grazie all'interesse e all'ostinazione del signor Yuma Terenzi. Tale ritrovamento ha avuto il merito di riaccendere, stavolta in modo definitivo, i riflettori sui carri di San Marino. E qui entra in scena il signor Valeriano Vagnini (a cui vanno i complimenti per il lavoro svolto e i nostri ringraziamenti per averci fornito le informazioni e le foto presenti in questo articolo) che in quel periodo prendeva servizio presso l'AASP come capo del settore falegnameria; incuriosito dai mezzi accantonati e dalla loro storia, questi riuscì ad ottenere l'autorizzazione dei dirigenti dell'Azienda per iniziare il restauro del carro Fc22. Ciò avveniva nel 2011.
La prima operazione eseguita è stata la verniciatura del telaio portante del carro, dello scheletro metallico della cassa, delle sale montate ed in generale di ogni elemento del sottocassa: per tali parti venne correttamente scelta la livrea nera; si provvide nel contempo ad ordinare il legname (essenza larice) necessario alla ricostruzione integrale della cassa, ottenuta seguendo fedelmente lo schema delle orditure dei carri gemelli che si trovano ancora oggi accantonati presso la ex stazione di Domagnano.
Un lavoro certosino che, grazie alla professionalità dei falegnami che hanno partecipato al restauro, ha consegnato il risultato che tutti noi possiamo ammirare nella galleria fotografica a corredo di questo articolo.
Un ulteriore tassello si è aggiunto poi grazie al clamoroso ripristino di un primo tratto di circa 700 metri della ferrovia di San Marino, presso la galleria Montale: vista la situazione  l’Fc22 ha beneficiato anche di un restauro funzionale. Ciò ha comportato la revisione degli organi di accoppiamento e delle sale e il completo riordino dell’impianto frenante, un operazione resa possibile grazie all’impegno del già citato Vagnini e alla consulenza di Massimiliano Marchetti, colui a cui si deve in massima parte, sul piano tecnico, il ritorno all’esercizio della ferrovia di San Marino e della sua rediviva elettromotrice AB03.
La fine dei lavori di restauro del carro Fc22 è stata sancita con l’applicazione della livrea finale, un elegante grigio (si è scelto di usare il colore RAL 7001) che richiama lo schema di coloritura originario.
Oggi il carro Fc22 si trova “in linea”, sul binario (originario!) ripristinato all’esercizio, presso la galleria Montale; altri veicoli, custoditi e finalmente preservati visto il riconoscimento del loro inestimabile valore storico (tra cui i carri Pcb62 e Lc43, parzialmente restaurati e esposti vicino all’imbocco della galleria di Borgo Maggiore, oggetto di nostri futuri articoli), attendono un recupero estetico e funzionale che, verosimilmente, procederà di pari passo con il ripristino di altri tratti della storica ferrovia di S. Marino.