Aggiungiamo nella lista delle infrastrutture da noi attenzionate, anche alla luce dell'entusiasmante manifestazione del 3 marzo, anche la grande area del complesso di Castelvetrano, con la sua stazione che ospita tutt'oggi un fascio binari a scartamento misto e soprattutto il grande Deposito Locomotive, che serviva entrambi i sistemi; in questo breve articolo potrete leggere una sintesi della storia di questo importante impianto, unico nel suo genere.

La stazione di Castelvetrano venne inaugurata il 10 luglio 1880 contestualmente all'apertura al traffico della tratta Castelvetrano-Trapani di 74,4 km della linea ferroviaria, a scartamento normale allora in costruzione, tra Trapani e Palermo. Il collegamento di Castelvetrano con Palermo venne completato il 5 giugno 1881.
Ricordiamo che il collegamento ferroviario da Palermo a Trapani, che aveva origine nel capoluogo isolano dalla stazione Lolli, fu realizzato della Società della Ferrovia Sicula Occidentale, mentre il resto della rete ferroviaria siciliana fu costruito dalla Società Italiana per le Strade Ferrate della Sicilia. Il collegamento tra Palermo e Trapani venne reso più diretto soltanto nel 1937, con l’apertura della linea da Alcamo Diramazione a Trapani via Milo.

Con Decreto n° 9 del 2 gennaio 2013 del Dirigente Generale dell’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana della Regione Siciliana, il ponte in muratura ad arco sito nel territorio del Comune di Castelvetrano in località Marinella, sulla linea ferroviaria Castelvetrano – Porto Empedocle al km 16+297 è stato dichiarato bene di interesse culturale.

Oggi vi presentiamo uno dei manufatti più interessanti e, forse, più conosciuti della "nostra" amata ferrovia di Selinunte: la casa cantoniera doppia (CCD) tuttora esistente presso il km 15+059,23, che ricade all'interno della Riserva Naturale Orientata della Foce del Fiume Belìce e Dune Limitrofe. Si tratta di una struttura posta a pochissima distanza dal ben più famoso ponte in ferro che scavalca il fiume Belìce e che è stata costruita seguendo lo schema standard FS in uso ai tempi (1910-1914) della realizzazione del tratto della linea Castelvetrano – Porto Empedocle in cui ricade, uno stile che connota la stragrande maggioranza degli edifici minori a servizio di questa linea.

I lavori di costruzione della rete ferroviaria complementare a scartamento ridotto avviati dalle Ferrovie dello Stato in Sicilia ebbero inizio qualche anno dopo l’acquisizione della Rete Sicula, avvenuta nel 1906. A quell’epoca era già in esercizio, dal 1886, la prima linea a scartamento ridotto siciliana, la Palermo S. Erasmo – Corleone, prolungata nel 1903 sino a S. Carlo. Essa fu presa in gestione dalle FS soltanto nel 1922.
I primi due tratti della rete complementare ad entrare in esercizio, il 20 giugno 1910, furono quelli con origine dalla stazione di Castelvetrano: uno fino a Partanna (10 km - primo tratto della linea per San Carlo e Burgio) e l’altro fino a Selinunte (13 km - primo tratto della linea per Porto Empedocle). La stazione di Selinunte fu quindi tra le prime ad entrare in esercizio. Essa presenta uno schema classico, che fu replicato in molti altri impianti della rete spesso senza alcuna variazione.