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- Scritto da Andrea Bernasconi
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Rilanciamo sulle pagine della nostra associazione la missiva inviata al Presidente del Consiglio Mario Draghi, al Ministro della Cultura, On. Dario Franceschini e al Ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibili, Prof. Enrico Giovannini, dalla Federazione Ferrovie Turistiche e Museali (di cui SiT fa parte).
FIFTM si è fatta portavoce presso il Governo Nazionale delle istanze pervenute dagli associati a seguito della presentazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Cliccando qui, si potrà leggere il documento sottoposto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Cultura e al Ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili lunedì 10 maggio.
SiT condivide pienamente le richieste espresse dalla FIFTM e ritiene, così come già scritto giorni fa dagli amici della associazione Ferrovie in Calabria, che le risorse devono essere garantite a tutte le ferrovie inserite nella Legge sulle Ferrovie Turistiche 128/2017, a prescindere se facenti parte della grande rete nazionale di RFI o appartenenti a società regionali, che si tratti di linee sospese o dismesse.
In tale legge sono state già individuate, in modo preciso, i tracciati ferroviari di interesse storico; occorre adesso, sulla scorta di questo ottimo strumento, trovare la via progettuale per recuperare tutte (TUTTE!) le 18 linee che sono state classificate come tratte ferroviarie ad uso turistico, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo e con il Ministro dell’economia e delle finanze.
I comunicati emessi dal MIC sulla erogazione di consistenti finanziamenti a favore delle ferrovie turistiche, alla base del comunicato FIFTM, sembrano certamente indicare che il momento per tramutare in realtà la Legge 128/2017 (ovvero la rivalorizzazione in chiave turistica di infrastrutture attualmente abbandonate) è propizio.
Occorre dunque che le istituzioni locali facciano adesso sentire tutto il loro peso politico e decisionale richiedendo di fatto la applicazione della legge nazionale, ovvero la riapertura e/o la ricostruzione delle ferrovie indicate nella 128/2017. Tenuto conto che alcune linee che rientrano nella infrastruttura ferroviaria nazionale hanno già ricevuto finanziamenti ministeriali per la riapertura a fini turistici, è auspicabile che i nuovi fondi assegnabili possano efficacemente essere destinati agli scopi che la FIFTM sostiene col proprio comunicato.
E occorrerà, da parte dei Ministeri competenti, non dimenticare la pluralità di soggetti riconosciuti dalla legge stessa in modo diretto o indiretto, all'atto delle decisioni che verranno prese. Tali soggetti, portatori di interessi a vario titolo dei territori interessati dalle (future) ferrovie turistiche, devono anzi essere resi partecipi - alla pari - in questo importante momento.
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- Scritto da Fabio R. Lattuca
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In vista di una possibile riapertura della linea Alcamo Diramazione - Trapani[1], con questo articolo si ripercorrono i momenti cruciali della realizzazione della tratta, grazie agli articoli di Armando Troni e dell’Ing. Mauro Garofoli dell’Ispettorato Ferrovie, Tranvie e Automobili. Si è, dunque, cercato di riportare in modo fedele le notizie e le informazioni raccolte nel 1937, anno di avvio dei collegamenti tra i due capoluoghi di provincia.
Nel 1937, la Sicilia è «il centro dell’Impero», un «centro ideale tra la Madre Patria»[2] ed i nuovi territori conquistati in Africa. Si affida all’isola un ruolo fondamentale nello scacchiere strategico internazionale: l’Italia non vuole esser seconda a nessun’altra Nazione nel dimostrare la propria supremazia coloniale. Inoltre, il fascismo cerca di rinsaldare il proprio legame con la Sicilia. In quegli anni si costruiscono opere pubbliche, arterie stradali e si sviluppa un’ampia rete ferroviaria a scartamento ordinario e ridotto ma raggiungere Trapani e la zona occidentale è ancora un viaggio fin troppo lungo che è garantito da una linea di ben 195 km che tocca Castelvetrano, Mazara e Marsala.
Leggi tutto: Le tre ipotesi di tracciato e la realizzazione della ferrovia Alcamo - Trapani/via Milo
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Pubblichiamo la traduzione di un articolo pubblicato da “Reporterre - le quotidien de l’écologie” il 2 luglio 2020 (LINK) a firma di Marie Astier.
Si tratta di una iniziativa della Società cooperativa Railcoop (https://www.railcoop.fr/) che si è costituita per riportare l’esercizio ferroviario su linee che erano parte dell’infrastruttura nazionale ma che SNCF ha abbandonato. Railcoop è presente anche su Facebook (LINK).
Vi invitiamo a leggere l’articolo per gli spunti molto interessanti che offre circa la concreta possibilità di avviare iniziative analoghe anche nel campo delle ferrovie turistiche. Ricordiamo in proposito che successivamente all’approvazione della L. 2 agosto 2017 n. 128 per le ferrovie turistiche in Italia si è avviata l’attività, tuttora in corso, volta a costituire il corpo regolamentare attuativo necessario a definire tutte le norme e disposizioni che devono regolare questo nuovo settore, a artire dalle specifiche e originali caratteristiche che lo differenzia sostanzialmente dall’ordinario esercizio ferroviario.
Tra gli spunti di maggiore interesse è certamente la modalità scelta per aumentare il capitale disponibile: il reclutamento di nuovi soci attraverso l’acquisto di quote, ciascuna del costo di 100 euro (LINK).
Leggi tutto: Railcoop, la cooperativa che fa rinascere le linee ferroviarie abbandonate
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Nei mesi scorsi è andata in onda, in Gran Bretagna, la settima stagione del programma "Great Continental Railways Journeys" (trasmesso, fino alla serie precedente, anche in Italia, su RAI5); la quarta puntata ha fatto tappa in Sicilia. Ricordiamo che "Great Continental Railway Journeys" è una serie di documentari televisivi britannici presentata da Michael Portillo, il quale esplora le reti ferroviarie dell'Europa continentale usando come guida una copia datata della Continental Railway Guide di Bradshaw, descrivendo come i luoghi che visita siano cambiati dall'epoca edoardiana. La prima serie è stata originariamente trasmessa su BBC Two nel 2012 e la settima serie è stata trasmessa per la prima volta nel 2020.
Per la quarta puntata, ambientata in Sicilia, è stata contattata Sicilia in Treno che ha fornito, con una intensa corrispondenza preliminare, spunti e informazioni volti ad aiutare la casa di produzione ad 'inquadrare al meglio il tour sull'isola. Una collaborazione apprezzata e culminata, all'atto delle riprese, sia con una intervista, lungo il viaggio da Palermo ad Agrigento, del Presidente della associazione, Andrea Bernasconi (assistito, nella ricerca dei contenuti da sviluppare, dai soci Cesare Calcara, Luigi Militello, Fabio S. Marineo), sia soprattutto con la decisione di SiT di ospitare tutta la troupe a bordo del primo treno storico organizzato dalla associazione, evento reso possibile grazie alla Ferrovia Circumetnea e con il fondamentale supporto degli amici del Gruppo Spontaneo Fremo Catania; visti i buoni rapporti intrapresi con la produzione del programma, si è voluto accogliere l'ospite con il meglio che la Sicilia ferroviaria potesse offrire. La data del treno storico organizzato da SiT (infrasettimanale) è stata scelta proprio per permettere a Michael Portillo di chiudere "in bellezza" la puntata del programma, a bordo della famosa "littorina" FCE ALn 56.06; troverete la cronaca di questa meravigliosa esperienza in queste pagine (si veda: Diari di viaggio - gita sulla littorina FCE - il primo treno storico di SiT, ospite M. Portillo ).
Sicilia in Treno si augura che venga proiettata presto anche sugli schermi italiani la settima stagione di questo interessante programma.
Leggi tutto: Great Continental Railways Journeys - Da Palermo all'Etna
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Sicilia in Treno propone, in formato PDF, uno studio delle Ferrovie dello Stato risalente al 1994 per la allora Provincia di Palermo, riguardante la possibilità di realizzare un sistema tranviario intercomunale sul tracciato Palermo-Monreale riutilizzando parzialmente il sedime della mai realizzata ferrovia Lolli-Camporeale. La relazione generale di questo interessantissimo studio è stata sviluppata come “parte integrante della progettazione per il collegamento tranviario intercomunale Palermo – Monreale” e costituiva di fatto “lo studio preliminare Tecnico Economico per consentire alla committenza di valutare l'opportunità̀ di finanziare l'opera”.
La Relazione Generale si articolava sui seguenti aspetti:
- CONSIDERAZIONI GENERALI
- FINALITÀ' DELL'INTERVENTO
- BACINO D'UTENZA
- PROPOSTA PROGETTUALE
- EVENTUALE INTEGRAZIONE CON IL SISTEMA TRAM