Si rende noto che la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Trapani ha promosso una iniziativa di grande rilevanza per quanto riguarda la salvaguardia del patrimonio dei rotabili storici italiani. Infatti, nell’ambito dei finanziamenti del P.O.R. Sicilia 2007-2013, asse III Obiettivo 3.1.1, è stata presentata la scheda per il finanziamento di un progetto che prevederà la conservazione di rotabili a scartamento ridotto che di recente la stessa Soprintendenza ha deciso di sottoporre a vincolo di tutela in quanto beni culturali facenti parte del patrimonio etno-antropologico siciliano.

In particolare, i rotabili per i quali si propone la salvaguardia sono:
n.2 carri chiusi tipo "G"
n.1 carro a sponde mobili tipo "L"
n.1 carro a sponde alte tipo "Lt"
n.1 carro a sponde mobili e tramoggia tipo "Pb"
n.2 carri a sponde basse tipo "Pf"
n.2 carri pianale tipo "Poz"
n.1 carro cisterna tipo "M"
n.1 carro per il trasporto rotabili a s.r. tipo "Prz"
n.1 carro gru tipo "GRU"

Come si vede, è prevista la conservazione di un piccolo parco di carri merci in modo da preservare il ricordo di quello che fu il più rapido mezzo per il trasporto di merci all’interno della Sicilia. Infatti, nei primi anni del ’900 il trasporto dei prodotti della terra e dei prodotti delle miniere attive nell’entroterra isolano aveva come unica alternativa al mezzo ferroviario il classico, ma inefficiente, “carretto” trainato dai cavalli su una rete viaria costituita esclusivamente dalle Regie Trazzere.

I carri merci costruiti per la rete siciliana a scartamento ridotto ricalcavano le tipologie in uso nella rete FS a scartamento ordinario. Esemplari di queste tipologie sono sopravvissuti nell’area del deposito di Castelvetrano e con questa importante iniziativa si prevede la salvaguardia di carri di tipo aperto, a sponde alte, a sponde basse, chiusi, serbatoio e pianali.

Questi ultimi, in particolare, presentano la particolarità di essere “relitti” sopravvissuti alle demolizioni, avvenute negli anni ’80, delle carrozze passeggeri, la cui utilità venne meno con l’entrata in servizio delle automotrici RALn 60, più confortevoli e rapide rispetto alle carrozze trainate dalle vaporiere.

La conservazione dei carri merci, inoltre, è funzionale alla possibile futura riapertura di un tratto di linea da Castelvetrano a Selinunte. Infatti, tali carri potrebbero svolgere un ruolo importante nella logistica che verrà utilizzata per i lavori di ricostruzione della sede ferroviaria (trasporto lungo linea dei materiali necessari), per la futura manutenzione della stessa e anche per l’espletamento di particolari servizi turistici (come ad esempio il trasporto bici al seguito).

Il carro gru GRU è un carro di servizio dalle caratteristiche molto particolari. Infatti si tratta un carro pianale sul quale è montata la compatta e possente struttura di uba gru interamente metallica, con braccio comandato per mezzo di una serie di ruote dentate, collegato ad un carro che può scorrere in direzione dell’asse del binario in modo da aumentare lo sbraccio. Un vero elemento di archeologia industriale.

Il carro cisterna tipo "M"  è un carro atto al trasporto di acqua. Il recupero del carro cisterna è stato incluso anche in vista di una futura possibile riattivazione di una locomotiva a vapore, in quanto in questo auspicabile caso la presenza della cisterna al seguito consentirà il rifornimento di acqua della vaporiera in assenza delle ormai dismesse colonne d’acqua in linea.

I carri chiusi tipo "G", i carri a sponde basse amovibili tipo "Pf" e "Pb"  ed i carri a sponde alte tipo "Lt" ed "L", oltre ad essere rappresentativi del parco di carri merci che sin dall’inizio dell’esercizio ai primi del ’900 trasportavano le merci prodotte nell’entroterra siciliano verso le coste ed i porti, sono stati inclusi anche in vista di una successiva fase di recupero dell’area del deposito per la costituzione di una “Ferrovia Museo” caratterizzata da una esposizione dinamica dei rotabili. In questo modo, come avviene in altre realtà in tutta Europa, i visitatori potranno effettuare “corsette” su carri aperti appositamente attrezzati all’interno della struttura museale. I carri preservati potranno anche essere successivamente attrezzati per il trasporto bici al seguito.

I carri pianale tipo "Poz"  costituiscono l’ultima sopravvivenza di quelle che furono le carrozze passeggeri che sin dall’inizio dell’esercizio della rete siciliana a scartamento ridotto viaggiavano al traino delle locomotive a vapore. Con l’entrata in servizio delle automotrici RALn 60 (anno 1950), più confortevoli e rapide, i servizi passeggeri con carrozze trainate vennero progressivamente ridotti sino a scomparire. Le carrozze furono in parte cedute ad altre amministrazioni ferroviarie e le superstiti vennero demolite. I carri pianali residui della demolizione furono utilizzati per trasporti merci speciali, che richiedevano caratteristiche di lunghezza particolari.

La conservazione di due di questi carri è inclusa nella scheda presentata, anche con l’obiettivo di rendere in futuro possibile la ricostruzione di due carrozze passeggeri, in modo da fare rivivere i primordi del trasporto passeggeri su scartamento ridotto.

Il carro culla per il trasporto di locomotive a vapore a scartamento ridotto costituisce, insieme al corrispondente carro a scartamento ridotto per il trasporto dei carri a scartamento ordinario, la testimonianza della effettiva complementarietà della rete siciliana a scartamento ridotto rispetto alla rete a scartamento ordinario. Questo carro tipo "Prz" è attualmente presente a Castelvetrano e se ne prevede la conservazione.

Anche in questo caso l’intervento avrebbe una doppia valenza: il solo valore storico è infatti già sufficiente a richiedere la salvaguardia di tale rotabile e chi vi scrive individua anche un possibile utilizzo futuro di questo carro proprio per poter trasportare mezzi a scartamento ridotto di piccole dimensioni, come locomotive a vapore o carri merci, sulla rete a scartamento ordinario per tutta una serie di motivi tecnici (revisioni, manutenzioni straordinarie) in cui, auspicabilmente, verrà richiesto l’inoltro di detti mezzi fuori dalla rete sociale in cui essi in futuro potrebbero operare.

L’importante iniziativa della Soprintendenza di Trapani arriva in un momento in cui è ancora possibile salvare gli ultimi esemplari di un patrimonio ferroviario specificamente siciliano.