Il 20 giugno del 1910 veniva inaugurato il primo tronco della linea a scartamento ridotto Castelvetrano – Porto Empedocle, delle Ferrovie dello Stato. Si trattava del tratto Castelvetrano – Selinunte (13,112 km). Lo stesso giorno veniva aperto al traffico anche il tronco da Castelvetrano a Partanna (10,759 km), primo tratto della linea che avrebbe raggiunto S. Carlo per collegarsi alla linea proveniente da Palermo.

L’idea della sua realizzazione e la conseguente progettazione risalgono alla fine del XIX secolo. La linea fu realizzata a scartamento ridotto “italiano” di mm. 950 per esigenze economiche, con traverse in legno e rotaie FSR 27.

Questo tronco fu il primo ad essere aperto all’esercizio e, dopo varie vicissitudini, l’ultimo ad essere ufficialmente chiuso, il 31/12/1985.

Il centenario dell’apertura del tronco Castelvetrano – Selinunte arriva in un momento davvero particolare.  Infatti, come è stato già reso noto dalle pagine di questo sito (vedi articolo), i contatti sviluppati nel corso dell’ultimo anno tra chi vi scrive e l’Amministrazione Comunale di Castelvetrano hanno portato ad un risultato davvero molto rilevante. Il 23 aprile 2010 è stato infatti sottoscritto un protocollo d’intesa con il Comune di Castelvetrano Selinunte proprio finalizzato al recupero delle ultime vestigia dello scartamento ridotto siculo. Alla luce di tale risultato, celebriamo questa importante ricorrenza offrendovi una rassegna di immagini “non storiche”, cui potete accedere continuando la lettura dell’articolo.

Le  immagini si riferiscono infatti all’attualità e danno evidenza di come la presenza della linea sul territorio del Comune di Castelvetrano costituisca tuttora un elemento perfettamente integrato del paesaggio.  Inoltre potete vedere come le opere d’arte presenti lungo il tracciato siano in generale in un ottimo stato di conservazione e testimoniano, in modo a nostro parere affascinante, l’efficacia delle tecniche costruttive dell’epoca.

Nel corso dei nostri sopralluoghi abbiamo potuto inoltre constatare, con grande piacere, che la presenza del treno, oltre che del binario, è tuttora viva nei ricordi delle persone che in passato hanno viaggiato sulle RALn ed hanno vissuto l’ultima epoca del vapore.  E da come ne parlano si comprende che la possibilità di rivederle in azione costituisce una prospettiva molto gradita.

Vi segnaliamo infine il bell’articolo pubblicato oggi (19 giugno) sul Giornale di Sicilia, nelle pagine Cultura & Società, che celebra e rievoca l’apertura della linea. Anche questo testimonia come la presenza ferrovia a scartamento ridotto in Sicilia costituisca tuttora un patrimonio culturale che merita attenzione e tutela.