Le locomotive diesel FS a scartamento ridotto attualmente esistenti

La notizia del rientro del R212.402 a Castelvetrano ha spiazzato tutti gli appassionati che avevano invece sperato e gioito per le sorti del piccolo locomotore a scartamento ridotto poco più di un mese fa, quando si era appreso che il carrello da manovra era stato trasferito presso la ONAI di Carini, RFI.

Questo rientro improvviso a Castelvetrano, specie a fronte di chiari segni di prime lavorazioni che si possono scorgere sul rotabile, è preoccupante. 

Ma i timori maggiori per le sorti del locomotore, già vincolato dalla Soprintendenza BB.CC.AA. di Trapani anni fa, sono soprattutto legati all'attuale accantonamento all’aperto, che rende il rotabile potenziale preda di azioni di vandalismo fin troppo facili da prevedere e che anzi, da alcune indicazioni, sembrerebbero già essere iniziate. 

In sostanza, pur sconoscendo i piani del proprietario della macchina, l'odierna collocazione è, senza giri di parole, la peggiore che si potesse scegliere nell'ottica di necessaria preservazione che va garantita a questo pezzo unico (un discorso peraltro valido anche per la preziosa e delicatissima componentistica giustamente recuperata per ricambi, oggi accantonata sul piazzale di Castelvetrano e bisognosa anch'essa di un ricovero al chiuso). 

E’ ragionevole supporre che questa situazione così precaria sia dovuta a condizioni ostative al rimessaggio al coperto del rotabile, dentro la ex rimessa S.R. di Castelvetrano. Se fosse così, non c’è tempo da perdere, occorre garantire la salvaguardia del locomotore trosportando il mezzo in altro luogo. Si rischia davvero di perdere ciò che si è miracolosamente salvato per oltre trent’anni.

Sicilia in Treno tornerà sull’argomento.

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Continuiamo con la "presentazione" dei mezzi legati allo scartamento ridotto siciliano. Ricordiamo a tutti che questo database, lungi dal voler essere un mero elenco di veicoli ferroviari delle ridotte sicule, è stilato in base a ciò che ancora oggi esiste. Rotabili presenti e vincolati a Castelvetrano che un domani potrebbero costituire parte di un parco rotabili storico di una linea turistica.

Le locomotive 212 furono costruite in soli due esemplari, numerati 401 e 402, da Ansaldo nel 1954. Realizzate per i servizi di manovra furono dotate di propulsore diesel e vennero progettate anche con lo scopo di sostituire, pure in linea, le locomotive a vapore del deposito di Castelvetrano. In effetti, per una curiosa scelta relativa al sistema di frenatura montato su tali rotabili, differente da quello dei carri, queste piccole locomotive furono di fatto utilizzate solo per le manovre sul piazzale della stazione e del deposito.

Le due locomotive vennero dotate di due motori differenti rendendo in effetti questi mezzi due esemplari unici e diversi: in particolare, la R212 402 fu equipaggiata con un propulsore Deutz da 95 kW a 1.800 giri al minuto. La trasmissione, provata per la prima volta in Italia su questo piccolo locomotore, era idraulica del tipo Voith L22 e garantiva una velocità massima di 40 km/h in linea e di 20 km/h in manovra (si aveva in effetti la doppia velocità manovra-linea, appunto 20 o 40 km/h).