Riprendiamo, dopo un periodo di stasi dovuto a svariati motivi, il nostro percorso sulle Ferrovie di Selinunte ripartendo da una interessante curiosità proveniente dall'Ungheria: su una ferrovia a scartamento ridotto è attualmente in testing un nuovo veicolo (definirlo draisina sarebbe riduttivo, se non altro per forme, dimensioni e capacità di carico, sembra più ispirarsi a una sorta di schienenbus in veste ecologista!) con interessanti ed innovativi sistemi di trazione e alimentazione. Potrete trovare un servizio dedicato su Tutto Green, portale dedicato alla green economy, cliccando qui.

Riportiamo il testo dell'articolo:

Si chiama “Vili” ed è il primo treno alimentato direttamente a pannelli solari. Servirà una tratta turistica tra due località non distanti dalla capitale dell’Ungheria, Budapest. Con due processori di 7 Kw, Vili raggiunge i 25 km orari, necessari per portare i turisti all’interno di una riserva naturale, riducendo al minimo l’impatto ambientale. Lalimentazione del treno, interamente ideata e prodotta nella stessa Ungheria, sfrutta inoltre l’energia delle frenate.
Vili non è – in un certo senso – il primo treno alimentato ad energia solare, dato che tra Amsterdam e Parigi corre il Green Train, alimentato da 16.000 pannelli solari lungo la linea ferroviaria, in grado anche di riscaldare e illuminare le stazioni. Tuttavia, Vili, è il primo treno ad auto-alimentarsi con dei pannelli solari installati direttamente sul tetto. Questo è un piccolo esempio di come la tecnica e la volontà siano in grado di fornire risposte innovative ed ecologiche allo stesso tempo. Ecco anche un video che fa vedere bene il trenino solare ungherese e il contrasto con un treno d’epoca:

Perchè riportiamo tale notizia sulle nostre pagine? Il video parla chiaro, il mezzo presentato ha un carico assiale tale da permettersi di circolare anche su linee con un armamento non manutenuto come quello raffigurato nel filmato. Tante ferrovie turistiche, chiuse, sono ritornate all'esercizio partendo proprio dall'uso di draisine (a pedali, a motore) che hanno permesso di riaccendere i riflettori su infrastrutture abbandonate che sarebbero andate perdute se nessuno le avesse portate a nuova vita con tale genere di esercizio. Bene, chiunque leggerà queste righe avrà già capito che la nostra amata ridotta sicula si presta benissimo ad un ragionamento in tal senso. E certamente il veicolo presentato in queste pagine, con la sua innovativa tecnologia interamente proiettata verso il rispetto dell'ambiente, è certamente un veicolo che fa sognare interessantissimi scenari.

Ci piaceva dunque sottolineare questa presentazione ai nostri lettori e - perchè no - attivare un dibattito costruttivo su prospettive e ipotesi sul nostro gruppo Facebook.

Un'ultima osservazione: nel video la draisina affianca un bel treno a vapore e vorremmo vedere in questo accostamento la seguente metafora: da dove si potrebbe partire e dove si dovrebbe arrivare...