Pubblichiamo l’articolo del socio Fabio Nicolosi sull’interessante conferenza “Il Trasporto su Ferro e la Mobilità nell’area Trapanese” organizzata dal Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani e tenutasi a Trapani nell’aula magna della sede distaccata dell’Università di Palermo giorno 15 aprile 2019. L’articolo tratta in maniera approfondita quanto illustrato da RFI sulla riapertura della linea Trapani Alcamo Diramazione via Milo. L’evento, che ha visto la presenza, tra gli altri, dell’ing. Filippo Palazzo (Responsabile RFI per il Progetto Nodo di Palermo, Preside della sezione Palermo del C.I.F.I.) e del sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, ha infatti dato modo di divulgare, in modo dettagliato, le azioni programmate per il ripristino della ferrovia che unisce in modo diretto Palermo e Trapani (in cui l’esercizio è sospeso dal 25 febbraio 2013) unitamente a una una previsione temporale per la realizzazione degli interventi. 

Nella conferenza sono stati anche illustrati altri aspetti inerenti la Mobilità nel Trapanese:

  • Investimenti ferroviari nella Sicilia Occidentale
  • Aggiornamento tecnologico del collegamento ferroviario Palermo – Trapani
  • Il rinnovo dell’armamento della via Castelvetrano
  • Il progetto per la realizzazione di un sottopasso sostitutivo di tre passaggi a livello (che ha animato la fase finale della conferenza).

La conferenza si è conclusa con l’intervento del socio SiT nonchè CIFI Giuseppe Trapani sul tema: "Treno e Tram, differenze e possibili integrazioni". Vi lasciamo all’approfondimento sulla “via Milo”

LA VIA MILO IN “PILLOLE”

I lavori di realizzazione della linea ferroviaria Palermo Trapani via Milo a scartamento ordinario, cosiddetta «Direttissima Trapani-Segesta-Alcamo-Palermo», sono iniziati nel 1932 per motivi bellici, per accorciare l’allora esistente tortuoso collegamento via Castelvetrano consentendo di ridurre l’intero percorso da 195 a 125 km.

I lavori della linea, furono condotti sotto l’epoca fascista a ritmo serrato, lavorando giorno e notte con tre turni di operai fino all’apertura dell’esercizio commerciale, avvenuta nel 15 settembre 1937. 

Dal punto di vista prestazionale la linea consentiva la percorrenza con velocità sostenute grazie ai lunghi rettifili, a curve di raggio mai inferiore a 500 m e a pendenze massime del 17‰ circa; criteri di costruzione ai tempi all'avanguardia; venne denominata appunto “Direttissima” per denotare la notevoli capacità dell'infrastruttura in termini di tempi di percorrenza. 

Tecnicamente la linea è ricca di opere di prestigio, viadotti di varie lunghezze con diverse luci da 15 m ciascuna, diverse gallerie tra cui la più lunga attraversa il Monte Barbaro, per una lunghezza di 1620 m, sottopassando il Teatro greco di Segesta. 

La tratta in esame è lunga 47km (in effetti la linea a semplice binario Piraineto – Trapani via Milo è lunga circa 100 km) e si sviluppa tra la progressiva chilometrica 73+230 (la stazione di Alcamo D.ne) e la progressiva chilometrica 120+345 (la stazione di testa di Trapani). Lungo questo percorso troviamo le stazioni di Calatafimi (km 81+360), Bruca (km 90+687), Fulgatore (km 102+278) e Milo (km 114+151) e la fermata di Segesta (km 87+450), nonchè le località di Ummari e Erice/Napola, ex fermate, che oggi costituiscono piena linea. 

Il tracciato attraversa i territori comunali di Calatafimi–Segesta, Castellammare del Golfo, Buseto Palizzolo, Erice, Paceco e Trapani. 

LE PRINCIPALI CRITICITÀ RILEVATE

Nel corso degli anni si sono rilevate una serie di criticità, legate anche e soprattutto alcune scelte, rivelatesi fallaci nel tempo, all’atto della realizzazione della ferrovia, scelte dettate essenzialmente dalla estrema premura avuta nella costruzione della direttissima (nata anche e soprattutto per prementi ragioni militari). Le principali criticità che hanno decretato, nel 2013, la sospensione del servizio sulla tratta, sono così riassumibili:

  • Versanti in frana
  • Erosione fondo alvei
  • Erosione fondazioni pile viadotti
  • Instabilità delle scarpate di rilevati e trincee
  • Fessurazioni su opere d’arte esistenti

Sono soprattutto le problematiche annesse ai tratti in rilevato o in trincea ad aver accusato maggiormente, nel corso del tempo, deterioramento tale da rendere necessaria la sospensione all’esercizio. Più nel dettaglio:

  • Sezioni in rilevato - I tratti in rilevato rappresentano circa il 30% della lunghezza totale e presentano un’altezza variabile da 1 fino a 10 m. Le estese in rilevato sono quelle che presentano maggiori ed evidenti stati di dissesto. 
  • Sezioni in trincea - I tratti in trincea rappresentano circa il 24% della lunghezza totale, in questi tratti sono stati rilevati numerosi dissesti, causati principalmente da smottamenti di materiale dalle scarpate laterali. Il dissesto più comune su queste estese è dato dall’instabilità generale del materiale superficiale delle scarpate. Si riscontrano infatti numerosi episodi di colata e creep del materiale argilloso, che spesso arriva ad invadere la sede ferroviaria. 

IL PROGETTO DI RIPRISTINO

Il progetto ha come obiettivo la riapertura della linea Alcamo D. ne -Trapani (via Milo) chiusa nel 2013 per condizioni di degrado diffuso non più risolvibili con interventi di manutenzione ordinaria né straordinaria. Il costo di realizzazione è di 144 milioni di euro di cui 104 milioni giá finanziati.

Il progetto prevede interventi sui seguenti aspetti che permettono di adeguare la piattaforma ferroviaria come da manuale RFI: 

  • Opere Civili;
  • Armamento;
  • Impianti tecnologici;

Inoltre la Regione Siciliana ha chiesto l’elettrificazione della tratta Cinisi – Trapani, ed è attualmente in fase di completamento il progetto definitivo per un valore di 60 milioni di euro;

E’ previsto il mantenimento della seguenti stazioni e fermate: 

  • Stazioni di Alcamo D.ne; 
  • Stazione di Calatafimi; 
  • Fermata di Segesta; 
  • Stazione di Trapani.  

Più nel dettaglio, ecco gli interventi previsti per le stazioni:

  • Stazione di Calatafimi - La nuova stazione di Calatafimi prevede la presenza di due binari con itinerari in deviata a 60 Km/h e con tronchini di indipendenza sul binario di incrocio. I lavori di armamento prevedono la costruzione a nuovo di tutto l’armamento e l’inserimento tra i due binari a monte e a valle di comunicazione standard ad interasse composte da deviatoi S60/400/0,074. La nuova stazione sarà invece costituita da due marciapiedi di lunghezza utile 150 metri ed altezza +55 cm da piano ferro. A servizio dei due nuovi marciapiedi viene realizzato un nuovo sottovia pedonale dotato di rampe scale ed ascensore. Il corpo scale e parte delle banchine vengono coperte da una nuova pensilina metallica. Completano il progetto le dotazioni impiantistiche e l'idonea segnaletica per diversamente abili. 
  • Fermata di Segesta - È prevista la demolizione dell’armamento esistente e la costruzione a nuovo del binario di corsa. La banchina sarà alzata a 55cm e portata ad una lunghezza utile di 150 metri. Completano il progetto le dotazioni impiantistiche e l'idonea segnaletica per diversamente abili. 
  • Stazione di Trapani - La stazione, di testa, a servizio delle due linee provenienti da Palermo, la "via Milo" e la "via Castelvetrano", attualmente è caratterizzata da 7 binari (due recentemente smantellati) e 3 banchine con pensiline in c.a. Le banchine, poste a +25 cm da p.f., hanno una lunghezza utile di circa 150 metri, le pensiline hanno invece lunghezza 100 metri circa. Per questo impianto sono previsti interventi di rinnovamento dell'armamento e la riduzione complessiva del piano del ferro (rimarranno solo tre binari a servizio dei passeggeri e verrà dismessa l’intera area, già oggi non più funzionante, dello scalo merci, mentre sarà mantenuto il fascio a nord, che porta alle platee di lavaggio carburante). 

Le altre località, ad eccezione di Fulgatore e Bruca, verranno soppresse e convertite a “piena linea”.  Fulgatore e Bruca verranno convertite in posti di servizio con due binari (uno di corsa e uno di precedenza) con itinerari in deviata a 60 km/h.

Circa i viadotti a più campate, questi si presentano in buone condizioni manutentive. Il progetto di riapertura della linea prevede quindi, per queste opere, solamente interventi a livello di piattaforma ferroviaria rimandando ad altro appalto le eventuali verifiche di vulnerabilità sismica. I viadotti hanno una larghezza a quota piattaforma di circa 5.60 ‐ 5.80 metri, sui due lati, in sommità alle velette, sono presenti delle lastre in pietra squadrata della larghezza di circa 60 ‐ 70 cm. Gli attuali parapetti presentano invece evidenti problemi di sicurezza. Il progetto prevede la sostituzione di tutti i parapetti con altrettanti nuovi istallati ai lati delle velette, riuscendo così a recuperare dello spazio utile all'inserimento, da un lato, del camminamento pedonale, dall'altro, della canaletta portacavi. 

Si è anche scelta la rimozione di tutto l'armamento in quanto si è ritenuto utile e conveniente ricostruire l'impermeabilizzazione dell'intera opera procedendo con le seguenti attività: 

  1. svuotamento di tutte le arcate; 
  2. la pulizia della parte interna delle volte; 
  3. posa della nuova impermeabilizzazione e del nuovo riempimento realizzato con calcestruzzo alleggerito (in modo da ridurre i pesi gravanti sulle arcate e le spinte sui timpani); 
  4. realizzazione di nuovo sub‐ballast a cui verrà data unica pendenza.

Le gallerie non presentano particolari condizioni di degrado. Il progetto prevede quindi solamente interventi a livello di armamento finalizzati al ripristino del sistema di smaltimento idraulico ed alla realizzazione di un idoneo camminamento laterale (correlato anche agli interventi per l'adeguamento alle STI). Il camminamento, costituito da un marciapiede in calcestruzzo, verrà realizzato dal lato delle nicchie già esistenti mentre, sul lato opposto, sarà posato un tubo drenante microfessurato con idonei pozzetti di ispezione e pulizia. 

Il progetto definitivo delle opere civili è stato completato e sottoposto al consiglio dei lavori pubblici il 13/02/2019. L’avvio della gara è previsto nel primo trimestre 2020, previa verifica per la validazione e indizione della Conferenza dei Servizi; previsione di riapertura della linea nel 2024.

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