La pubblicazione da parte di Rete Ferroviaria Italiana s.p.a. – Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, dell’Atlante delle linee ferroviarie dismesse consente di venire a conoscenza, da fonte ufficiale, dell’ampiezza e della distribuzione in tutta l’Italia della “rete di binari inutilizzati”, residui di linee ferroviarie in passato gestite dalle Ferrovie dello Stato, che ne detengono tuttora la proprietà.
Tale rete costituisce un notevole patrimonio nazionale che può essere nuovamente utilizzato con modalità adeguate.
È ormai affermata, infatti, la consapevolezza che le linee ferroviarie dismesse possono diventare, localmente, fonti di ricchezza se integrate in una rete di mobilità dolce, costituita da Greenway e piste ciclabili. Un valore ancora maggiore può essere attribuito ad interventi di ripristino dell’esercizio ferroviario a solo scopo turistico, in analogia a quanto avviene in tutta Europa, dove esistono molte piccole realtà locali, gestite da privati, che godono di una fiorente attività, riscuotendo notevoli favori dai turisti e dagli appassionati delle ferrovie.

Interessante leggere, tra gli scritti di presentazione della pubblicazione, che “l’Atlante è destinato in particolare (senza voler escludere i cicloamatori più visionari e volenterosi) alle associazioni, a chi si occupa di politiche del territorio e più in generale alle amministrazioni pubbliche, ossia ai soggetti che possono farsi parte attiva per trovare quella nuova identità”. Un riconoscimento, quindi, alle associazioni quali soggetti titolati a esprimere le loro capacità anche nel lavoro di recupero, riqualificazione e volarizzazione di questi particolari beni immobili.
Nell’indice dell’Atlante sono elencate ben ventiquattro tra “tratte dismesse” e “linee” (queste le dizioni utilizzate) ricadenti nel territorio siciliano.
L’interesse che Sicilia in Treno rivolge all’Atlante delle linee ferroviarie dismesse è principalmente puntato sulle linee per le quali molti soci hanno da sempre mantenuto viva, come altri appassionati ed altre realtà associative siciliane, l’attenzione.

Sotto questo punto di vista, rileviamo con enorme soddisfazione che proprio per tre di queste linee l’Atlante evidenzia concrete possibilità di ritorno dell’esercizio ferroviario a scopo turistico, conseguenti al dichiarato interesse manifestato da Fondazione FS Italiane. Riportiamo quanto si legge in proposito.
Circa la linea Castelvetrano - Porto Empedocle, da molti anni oggetto dell’impegno dei soci di SiT in piena sintonia con il l'Amministrazione comunale di Castelvetrano, si legge: “La linea presenta un eccezionale interesse paesaggistico per i luoghi incontaminati attraversati; il tracciato corre in fregio all’area archeologica di Selinunte e splendida è la vista sul mare del canale di Sicilia. La Fondazione FS Italiane ha manifestato interesse per un ripristino della circolazione con treni storico-turistici sul tratto di 22 km da Castelvetrano a Porto Palo di Menfi, passante per Selinunte.”
Per quanto riguarda la linea Alcantara - Randazzo, si legge: “La linea si dirama dalla stazione di Alcantara, attualmente in esercizio sulla linea Messina-Catania e poi, seguendo la valle del fiume Alcantara, con un percorso tortuoso e quasi interamente in salita che presenta numerosi viadotti e gallerie, raggiunge Randazzo. Allo stato attuale il binario è quasi sempre presente, mentre non vi sono più impianti tecnologici ad eccezione dei passaggi a livello. La Fondazione FS Italiane ha di recente manifestato interesse a valutare le possibilità di ripristino anche parziale della linea per la circolazione di treni storico-turistici. A tal proposito va detto che, pur passando il tracciato della ferrovia a pochi metri dalle famose gole dell’Alcantara, in località Fondaco Motta, è stata poco utilizzata la cor rispondente fermata, dove nella prima metà degli anni Novanta è stata realizzata una banchina. Si tratta di un sito di particolare valore ambientale e meta di un importante flusso turistico.
Relativamente alla linea Noto - Pachino, si legge: “Recentemente la Fondazione FS Italiane ha manifestato interesse per valutare un eventuale ripristino della linea unicamente per la circolazione di treni storico-turistici, considerato il percorso della linea che costeggia l’Oasi di Vendicari, di particolare interesse naturalistico, nonché l’attrattività turistica della zona del pachinese per monumenti, aree archeologiche e località a vocazione balneare.”
A corredo di questo articolo, in cui abbiamo ritenuto utile riepilogare le informazioni che riteniamo più interessanti per gli appassionati siciliani contenute nell’Atlante, pubblichiamo le pagine corrispondenti alle tre linee che abbiamo citato.
L’Atlante può essere scaricato CLICCANDO QUI

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