Nel settembre 2015 abbiamo pubblicato nel nostro gruppo Facebook un reportage fotografico dedicato alla pista ciclabile realizzata nel territorio del Comune di Menfi sulla sede della ferrovia a scartamento ridotto Castelvetrano Porto Empedocle. Per vedere quelle immagini potete cliccare su questo link.
In quel periodo la pista ciclabile esistente, dalla stazione di Menfi a Porto Palo, era in condizioni di abbandono e interdetta all’uso. Inoltre erano già iniziati i lavori per il completamento di questa pista da Porto Palo in direzione di Selinunte e per la realizzazione della pista ciclabile dalla stazione di Menfi in direzione di Sciacca, sino alla contrada Bertolino ed al fiume Carboj.
A distanza di un anno siamo tornati negli stessi luoghi ed abbiamo potuto constatare che i due nuovi tratti di pista ciclabile sono stati completati, a meno soltanto del tratto più prossimo al fiume Carboj.
Le immagini che pubblichiamo a corredo di questo articolo sono solo alcune di quelle che abbiamo ripreso. Per potere vedere un più dettagliato resoconto fotografico vi invitiamo a utilizzare questo link al nostro gruppo su Facebook.
Troverete numerose foto, tutte corredate dalle coordinate geografiche che potrete utilizzare su Google Maps, copiandole ed incollandole semplicemente nella barra in cui si scrive il luogo che si ricerca. Il punto che verrà indicato è l’oggetto della fotografia o il punto da cui è stata presa la foto.
Nel 2015 abbiamo seguito il tracciato della pista realizzata alcuni anni fa, che si sviluppa tra il complesso delle Cantine Settesoli, all’interno del quale ricade la stazione di Menfi (km 28+112), sino poco oltre la stazione di Porto Palo. Questo tratto, indicato come “pista ciclabile Menfi - Porto Palo”, risultava in stato di abbandono e addirittura chiuso alla fruizione. In effetti quest’anno abbiamo potuto riscontrare che alcune strutture presenti nei punti di sosta (tettoie con coperture in coppi) che apparivano pericolanti sono state demolite. Resta però interdetto l’accesso alla pista dal lato della stazione di Menfi, con la presenza di una transenna e di un cartello di divieto. Stessa situazione abbiamo ancora riscontrato in corrispondenza dell’ex P.L. sulla S.P. 40 per Porto Palo: transenne e divieti. In questo punto la struttura del punto di sosta è stata demolita e rimossa, come si può vedere dalle immagini.
La estremità della vecchia pista, poco oltre la stazione di Porto Palo, conserva ancora la tettoia, seppure in precarie condizioni. Anche qui transenne e divieti.
La novità è che nel maggio 2016 il Comune di Menfi ha pubblicato un “Avviso esplorativo di manifestazione di interesse finalizzata all’affidamento dei lavori di manutenzione straordinaria di alcuni tratti della pista ciclabile compresa tra la stazione ferroviaria di Menfi e Porto Palo”. Si rimanda a questo link per ulteriori dettagli. Come vedrete è possibile scaricare il pdf con l’avviso originale.
Dalla estremità della vecchia pista inizia il nuovo tratto recentemente completato, che si estende in direzione di Selinunte sino in prossimità del viadotto a tre luci di 10 m (km 19+404). Da quanto abbiamo potuto vedere, non è stata realizzata una accessibilità diretta a questa nuova estremità della nuova pista ciclabile, che risulta raggiungibile soltanto attraversando terreni privati: chi pedala sino a questo punto può solo tornare indietro. Questa nuova pista risulta in definitiva accessibile dal lato della stazione di Porto Palo e lungo il tracciato nei punti in cui risulta tagliata dalla viabilità. Ricordiamo che ordinariamente la pista ciclabile risulta confinata in continuo da barriere di protezione in legno, scavalcabili con la bici con i relativi rischi.
Il secondo tratto recentemente completato, denominato “Menfi – Bertolino”, ha inizio dalla stazione di Menfi e arriva sino alla Contrada Bertolino, raggiungendo la costa nella zona in cui sorge il Menfi Beach Resort, e proseguendo sino in prossimità del ponte in muratura sul fiume Carboj.
Occorre precisare che la ex area ferroviaria della stazione di Menfi costituisce attualmente soluzione di continuità per quanto riguarda la possibilità di pedalare esclusivamente lungo la ex sede della linea ferroviaria. Infatti non è possibile attraversare in bicicletta l’area della stazione, che ricade all’interno delle Cantine Settesoli. Come si evince da uno dei cartelli rinvenuti lungo il tracciato (in particolare in corrispondenza dell’ex P.L. sulla S.P. 40), il collegamento tra le due piste ciclabili comporta la uscita su strada. Inoltre, abbiamo notato come anche l’inizio della pista a Menfi per Bertolino sia raggiungibile … soltanto percorrendo la stessa pista. Peraltro, a differenza che negli altri casi, la sezione iniziale della pista, come si vede nelle foto, è presidiata da un vero e proprio cancello metallico, debitamente chiuso, che rende la precisa idea che da lì non si debba passare (oltre che non si possa materialmente farlo). Strana situazione, che forse abbiamo male interpretato …
Di sicuro una conseguenza c’è già stata. Poiché il primo tratto è adiacente alla S.P. 79, e quindi facilmente raggiungibile, qualche ciclista poco paziente pur di entrare nella pista, o di uscirne, chissà, ha scavalcato la recinzione in prossimità del cancello, danneggiandola.
In definitiva, alla fine di questa ricognizione si può dire che circa 15 km di sede della ex ferrovia Castelvetrano Porto Empedocle è stata trasformata in pista ciclabile ed in questo modo ne risulta preservata la continuità. Un buon risultato, nell’ottica di futuri sviluppi. La validità di una struttura come quella realizzata trova dimostrazione in una adeguata fruizione: questo aspetto richiede che i potenziali fruitori ai quali si rivolge l’offerta, che dovrebbero essere principalmente i turisti, devono trovare lungo il tracciato tutto ciò che occorre per rendere possibile e piacevole l’esperienza della pedalata: punti di accesso con noleggio bici, strutture di accoglienza e ristoro, indicazioni diffuse lungo il tracciato con cartelli esplicativi, comodi accessi ai luoghi di interesse lungo il percorso, ecc.
Sotto questo punto di vista sembra che ancora ci sia molto da fare, soprattutto in funzione della prossima manutenzione che renderà unitariamente fruibile l’intera struttura.