In questo secondo articolo dedicato al costruendo "Plastico Bernasconi” (impianto che, nelle intenzioni dei proprietari, dopo una revisione strutturale, potrà essere messo a disposizione di Sicilia in Treno) presentiamo la realizzazione della torre dell’acqua.
L'IDEA
Elemento presente praticamente in tutte le stazioni realizzate nella prima metà del ventesimo secolo, sul plastico attualmente in costruzione non poteva certo mancare il tipico serbatoio dell’acqua, in questo caso a pianta ottagonale. Come fatto per la rimessa locomotive, mi sono di nuovo ispirato liberamente a Chiavenna e alla torre tuttora presente presso la stazione ferroviaria, al vero compenetrante la dismessa rimessa. Per i disegni quotati, ho attinto dai modelli presenti sul sito “le rotaie”.
Materiali usati:
- forex da 5mm di spessore
- listelli di legno 3mmx3mm
- legno compensato 1mm di spessore
- legno compensato 6mm di spessore
- lastre di ottone da 0,3mm di spessore
- stucco per legno
- cartoncino sottile (0,2-0,3mm, da recupaerare da confezioni alimentari)
- bastoncini cotton fioc
Colori:
- Maimeri: giallo Ocra, Bianco, Nero.
- Cytadel: mitrhil, Brown Ink, Black Ink.
Collanti:
- Colla vinilica
- Attack.
STRUTTURA
la tecnica e i materiali usati per la costruzione di questo elemento sono del tutto analoghi a quanto adottato per la la rimessa locomotive. E dunque, uso di Forex da 5mm di spessore per i muri (con un taglio angolare operato su sega a nastro) e legno per la base ottagonale e per il tetto (poi rivestito con cartoncino). In questo caso, vista la forma complessa dell’edificio, ho preferito realizzare due “tappi” ottagonali, uno per la base, e uno a cui fissare i pannelli del tetto, ciò per incollare con maggiore precisione le facciate. Le irregolarità sugli angoli della torre sono poi stati rifiniti con stucco per legno.
Ho inoltre usato nuovamente l’incisione chimica per quanto riguarda la realizzazione degli infissi. Particolarmente soddisfacente è stato il livello di dettaglio raggiunto, con la scritta “FS”, alta solo 2 mm, nitida e perfettamente in rilievo, e lo scavo dei fori ciechi sul lamierino di ottone, liscio e sufficientemente preciso (si sono usati fogli trasferibili, posti su entrambi i lati del materiale, per permettere un erosione a doppia velocità e realizzare così fori ciechi e passanti allo stesso tempo).
Per la riproduzione del cornicione posto a metà altezza della torre ho optato per fresare il forex (che ben si presta a questo scopo, non scioendosi ma creando truciolo).
Per la simulazione della lamiera di rivestimento del tetto ho invece usato cartoncino di recupero, pretrattato con della colla cianoacrilica (spalmata con un pennello), per renderlo impermeabile e quindi verniciabile con colori acrilici. Questo espediente previene lo sgradevole effetto di deformazione a cui è soggetta la cellulosa quando va a contatto con l’acqua.
Infine, le grondaie sono ottenute tagliando a metà dei cotton fioc con un cutter... e con tanta pazienza.
COLORAZIONE
Stessa tecnica usata per la rimessa: i colori che ho usato sono di tipo acrilico, di due marche: per grosse superfici mi rifaccio alla ditta Maimeri (abbr. MAIM) che offre una gamma notevole di colori, di ottime tonalità. Per i lavori di fino invece consiglio a tutti i Cytadel (abbr. CYT).
Il colore dei muri è composto da una mistura di giallo ocra e bianco MAIM, passato tre volte. Il tetto è invece realizzato con una miscela base realizzata con tonalità matte e metalliche MAIM e CYT; il tutto è stato rifinito con pennellate molto diluite di inchiostro brown CYT, per dare quel senso “rugginoso” tipico della beola. Per il legno ho usato invece terre colorate. Gli infissi sono stati verniciati in grigio a spruzzo, con una vernice per carrozzieri (molto resistente). La scritta FS è stata messa in risalto con un Mitrhil CYT.