Abbiamo il piacere, in esclusiva su queste pagine, di esporre la nostra idea di rivalorizzazione e rifunzionalizzazione a scopo museale dell'area del Deposito Locomotive di Castelvetrano anche ai numerosi utenti on line che non hanno potuto partecipare al "porte aperte" organizzato giorno 3 marzo presso quest'impianto in occasione della Sesta Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate, svoltati il 3 marzo 2013.
Ricordiamo che l'impegno profuso nell'ideare un "Museo Della Ferrovia" nasce subito dopo l'avviso di Partecipazione del Comune di Castelvetrano al bando pubblico indetto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti denominato Piano Nazionale per le Città.
All'interno del sito "Ferrovie di Selinunte" troverete l'evoluzione storica finora seguita riguardo questo grande progetto in itinere mentre su questo articolo presentiamo brevemente dei nuovissimi, accurati ed inediti rendering, opera dell'ing. Andrea Bernasconi, cofondatore di Ferrovie di Selinunte, che illustrano, con un dettaglio già molto definito, la nostra idea di museo ferroviario, mutuata dai più importanti e celebri analoghi siti europei e declinata basandosi sulle particolarità ed unicità dell'impianto Belicino che vede ancora coesistere nelle sue infrastrutture ben due sistemi ferroviari, ospitando ancora sui suoi binari i rotabili originali dello scartamento ridotto siculo, unici nel loro genere ed oramai tutti vincolati dalla SS. BB. CC. di Trapani. Un doveroso ringraziamento va allo studio di architettura UPLAB ( Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ) per i bellissimi modelli sviluppati gratuitamente per l’occasione a partire dai disegni del progetto elaborato dall'ing. Bernasconi.
La filosofia alla base di questo complesso ed affascinante progetto, di respiro nazionale, prevede che il museo non sia statico ma "vivo", ovvero raccordato sia alla rete nazionale sia alla linea a scartamento ridotto ancora presente ed armata presso la stazione di Castelvetrano, immaginando un'integrazione totale del necessario fascio binari con un futuribile riassetto urbano della zona. Il polo museale in se insisterà su un quadrilatero e si propone di sfruttare le infrastrutture storiche tuttora esistenti (le rimesse diesel e vapore e le officine ed uffici annessi) per il ricovero, l'esposizione e manutenzione dei mezzi ferroviari che lì verranno esposti e movimentati. Sono previste strutture per l'accoglienza del pubblico, aree di ristorazione, spazi espositivi e luoghi di aggregazione. Un occhio di riguardo anche al verde pubblico, fondendo le infrastrutture necessarie al funzionamento di un museo ferroviario con la realizzazione di un giardino aperto alla collettività.
Le immagini descrivono meglio delle parole le indubbie potenzialità di quest'area dall'immenso valore storico, archeologico ed etnoantropologico. Speriamo che il successo ottenuto durante la manifestazione del 3 marzo dia, grazie alla forza dei numeri registrati, finalmente un chiaro, inequivocabile segno di quanto il deposito di Castelvetrano, la sua ferrovia a scartamento ridotto, le vecchie automotrici ed in genere, questo complesso di archeologia industriale siano ancora nel cuore della gente e quale incredibile occasione di sviluppo e rinascita si otterrebbe preservando, valorizzando e rilanciando in chiave turistico-museale tale patrimonio.