19 Febbraio - A tutto vapore sulla neve della Sila!
Sveglia alle 6:00 del mattino. Tutti di vedetta alle finestre, a puntare coi teleobiettivi i portoni della rimessa locomotive, che si aprono alle 7 circa. Ovviamente… si è giù in pochi minuti, a scorrazzare senza problema alcuno sul piazzale della stazione di Camigliatello. Il grosso dei partecipanti arriverà poco prima della partenza del treno, a quest'ora siamo così solo in pochi a gustarci le fasi preparatorie all’accensione della vaporiera. La novantunenne 353 FC viene condotta fuori dalla rimessa dal personale delle Ferrovie Calabre, che provvede amorevolmente e con passione a tirare a lucido la macchina. Abbiamo così la fortuna di fare un viaggio nel tempo ed assistere a tutte le operazioni occorrenti ad accendere una locomotiva a vapore, dalla pulizia e preparazione del forno al caricamento del carbone, dalla lubrificazione del biellismo e di tutti i cinematismi alla rimozione delle scorie dalla camera a fumo, fino alla lucidatura della macchina, che deve presentarsi scintillante per il numeroso pubblico che da lì a qualche ora immortalerà la vecchia "Borsig" come fosse una star del cinema.
Ed ecco infine il momento tanto atteso: il fochista Pietro Urso dà fuoco al classico pezzo di stoppa imbevuta che viene calata nel forno e… voilà, un lampo arancione sulle pareti della cabina segnala che la vaporiera è viva, accesa e da ora in poi la pressione salirà rapidamente. Si susseguono intanto altre manovre sul piazzale, effettuale con la locomotiva LM 606, preziosa come non mai su questo ramo (per ora) isolato della rete di FC; bisogna infatti comporre sul primo binario il convoglio, che vede schierato l’intero parco storico: ben 4 vetture a terrazzini di cui una appena ristrutturata. Ed ancora, si deve portare la 353 a “far acqua”, verso la colonna idrica presente alla fine del fascio binari, sul lato ”Cosenza” della stazione. Tutti questi andirivieni avvengono sotto una pioggia di scatti, con gli obiettivi che inseguono da un lato all’altro del piazzale i rotabili in movimento. Cominciano intanto ad arrivare alla spicciolata sempre più appassionati, molti giusto in tempo per vedere la LM 606 avviarsi lungo la strada ferrata fino a Silvana Mansio, per la necessaria, preventiva ispezione della linea, e soprattutto per sentire l'avvio della pompa Westinghouse della 353 che, con l’inconfondibile rumore dei primi colpi di pistone, dichiara agli astanti che la vaporiera, giunta a 6 bar di pressione, è quasi pronta per prendere servizio.
Ed infatti, da li a pochi minuti, per la gioia di tutti, la macchina muove i primi passi verso il piazzale di stazione, scandendo i movimenti delle bielle con i colpi ritmati dello scappamento e lasciandosi dietro una nuvola di candido vapore che appare dalle valvole dei cilindri.
Ci siamo!
I pullman con i viaggiatori (in totale, centosessantacinque) sono ormai giunti a Camigliatello e tutti gli occhi e le telecamere, anche quelle della RAI e di TeleCalabria, sono ormai puntati sulla 353 che, grazie al sole e alla prima condensa del vapore, letteralmente luccica mentre si muove leggera e silenziosa lungo il primo binario.
L’atmosfera è davvero di festa. Si percepisce nettamente che il divertimento sarà assicurato. Merito dell’organizzazione perfetta degli amici dell’Associazione Ferrovie in Calabria che, in sinergia con il territorio, hanno dimostrato cosa significa davvero saper sviluppare e promuovere il turismo. E del personale FC, che lungi dal considerare il servizio una mera routine, ha sposato appieno, con passione, il vero senso della rinascita di questa infrastruttura mai negando nulla ai visitatori ma anzi invitando il pubblico, sempre nel pieno rispetto della sicurezza, a godere di ogni particolare che questa ferrovia di altri tempi sa regalare.
L’incarrozzamento procede spedito; vengono anche caricate delle ceste con una ricca degustazione del consorzio Silautentica, a base di panini con salumi tipici, patate fritte silane e ottimo vino locale offerto dalla Cantina Mascaro Antonio di S.Giovanni in Fiore (alla fine del viaggio verrà anche donato ad ogni viaggiatore un sacchetto di 1,5 kg di Patata della Sila IGP). Quando sale a bordo anche il duo musicale di Nicola e Felice Pianelli, che allieterà i viaggiatori sia sul treno, sia a Silvana Mansio, si è pronti per partire.
Un fischio, poi la rapida manovra sul regolatore, unita alla perizia del macchinista, fa partire la 353 in modo energico ma evitando slittate.
Lasciati indietro gli ultimi deviatoi di Camigliatello la macchina, immettendosi sul ripido viadotto in curva in muratura, complice la pendenza, accelera e in pochi attimi il convoglio lascia dietro le case della frazione montana per immergersi nell’incantevole paesaggio invernale della Sila, tra boschi e ruscelli che vedono le ultime nevi prima del risveglio primaverile. Il viaggio, vissuto sul terrazzino delle carrozze, diviene un’esperienza unica: mentre si gode dell’aria tersa e del continuo cangiare del paesaggio, si fanno quattro chiacchiere coi “dirimpettai” di terrazzino, sulla carrozza limitrofa. Ed è anche una buona occasione per scambiarsi, da vettura a vettura, un brindisi con un rosso sincero, che ristora e… fa fraternizzare!
Una breve sosta alla fermata di Righio, poi di nuovo tutti a bordo per l’ultima salita che conduce alla nostra destinazione ultima, Silvana Mansio, che con i suoi 1406,5 m.s.l.m. risulta avere un primato: si tratta infatti della stazione più alta d’Italia!
Ed in effetti, visto il panorama circostante, che propone un altopiano “lunare” ed imbiancato dalla neve, sembra di stare sul tetto del mondo. Il posto è incantevole, trasmette un fascino selvaggio. Ma il tempo per guardarsi attorno nei primi minuti successivi all'arrivo è poco, bisogna infatti inseguire la 353 che rapidamente manovra, scarta le carrozze e si porta dritto verso la piattaforma girevole. E’ il momento della giratura della macchina, una vera e propria operazione\spettacolo. Il pubblico infatti si dispone attorno alla tina coperta della piattaforma e viene invitato a partecipare attivamente alle operazioni di giratura. Ecco, in tale momento si è potuto vedere e toccare con mano quel che dovrebbe effettivamente essere una ferrovia turistica, ovvero una infrastruttura con un limitato e ragionevole sviluppo, esercìta con mezzi storici e gestita (in sicurezza) da ferrovieri e associazioni volontarie con l'intento di rappresentare la ferrovia che fu, coinvolgendo e mettendo al primo posto le esigenze del visitatore.
Compiuta la giratura, la 353, sbuffando, si porta poi con un paio di manovre alla radice ovest della stazione, affiancando così la cisterna per caricare nuovamente acqua, indispensabile al viaggio di ritorno. La vaporiera così si ferma per riposare qualche ora, accudita dai ferrovieri, lasciando così liberi i visitatori che possono dedicarsi alle altre attività previste. Mentre proseguono infatti le operazioni strettamente ferroviarie, i viaggiatori vengono accolti sul piazzale con ulteriori degustazioni di prodotti tipici locali, poi il grosso dei partecipanti viene preso in carico da un pullman GT della FC che si avvia verso il ristorante San Bernardo, dove si avrà la possibilità di effettuare anche un'escursione sulla neve, accompagnati dal bravissimo maestro di Nordic Walking Luigi Carravetta.
Il gruppo di Palermo invece rimane, insieme ad altri avventori, a Silvana Mansio, ospite del ben noto ristorante “La Locomotiva”, ricavato utilizzando 4 vecchi rimorchi ferroviari. La tavolata unica restituisce un clima gioviale e le portate, tra salumi tipici, carni eccellenti e condimenti a base di funghi, non scontentano nessuno. Il tempo vola a bordo della carrozza ristorante, così ben presto si arriva al momento di ripartire, non prima però di suggellare questo splendido gemellaggio con gli amici di Ferrovie in Calabria consegnando al presidente, Roberto Galati, una targa celebrativa per l'amicizia nata tra le due Associazioni. Memorabile la foto di gruppo che vede, tra attuali e passati, ben quattro presidenti di associazioni ferroviarie (Roberto Galati, Andrea Bernasconi, Fabio S. Marineo e Francesco P. Castelli)!
Le ultime foto di rito, una sbirciatina al forno della 353 (temperatura infernale!), poi di nuovo tutti in carrozza, pronti per la discesa verso Camigliatello Silano.
Il viaggio di ritorno è più riposante per la vaporiera: viste le pendenze in gioco si procede spesso per inerzia, salvo l’ultimo, impegnativo viadotto in curva che conduce alla radice est della stazione di Camigliatello, affrontato in salita dalla Borsig con possenti colpi di scappamento e un lungo fischio che dichiara la fine della faticata per la arzilla novantenne a quattro assi accoppiati.
La gente che lascia le carrozze forma un pubblico entusiasta. E’ davvero andato tutto bene, l’organizzazione ha accontentato ogni esigenza, ogni gusto, ogni aspettativa. Guardiamo entusiasti le famiglie con bimbi al seguito che faticano a scollare i più piccoli dai binari. Anche perchè la 353 sta effettuando le ultime manovre ed ogni sibilo, ogni svaporata è uno spettacolo. Una visione quasi estatica che noi appassionati rimaniamo a guardare, insieme agli amici di Ferrovie in Calabria, impegnati a supportare gli ultimi astanti fino alla fine di questa esperienza.
La marcia della 353 si conclude dove era iniziata, ovvero sulla piattaforma girevole di Camigliatello: qui, dopo una nuova giratura in cui stavolta vengono "reclutati" anche nostri soci, tra cui Giuseppe Santangelo (esperto fotografo, profondo conoscitore dello scartamento ridotto italiano nonché co autore del nostro sito www.ferroviediselinunte.it ), si aprono le valvole e il vapore residuo viene scaricato per poter permettere di spegnere la macchina prima di rientrarla nella stretta rimessa, ultima manovra che viene coadiuvata e seguita in modo vigile dal ferroviere Luigi Russo.
Queste operazioni segnano davvero la fine di una giornata storica. Le strette di mano gli altri amici di Ferrovie in Calabria vengono suggellati da una foto ricordo in notturna, per loro è tempo di rientrare a casa, per noi la serata continuerà con una cena a base di carni stufate e un dopocena in giro per i locali di Camigliatello, ebbri di quanto visto e vissuto sui binari della ferrovia Silana; ed anche di qualcos'altro... :P
Per parte nostra, ringraziamo i giovani, intraprendenti e vulcanici amici di Ferrovie in Calabria che, grazie alla cura spesa in ogni dettaglio dell'organizzazione (prezioso l'aiuto del Comitato pro Ferrovia Silana), hanno reso questo loro primo treno storico un successo indiscutibile. Di numeri e per qualità dell'offerta. Un successo reso tale anche dal personale delle Ferrovie Calabre, Ferrovieri con la "F" maiuscola che, per dedizione, impegno, passione e disponibilità, sembrano quasi usciti da un epoca passata. Più che viaggiatori ci siamo tutti sentiti ospiti graditissimi da coccolare e a cui non far mancare nulla! Una sensazione che speriamo di rivivere al più presto immersi nella incontaminata aria della Sila (la più pulita d’Italia).