Ecco il diario di viaggio dell'esaltante Week End a tutto vapore sulla neve con il “Treno della Sila – Itinerario della Neve”, organizzato dall’Associazione Ferrovie in Calabria, convenzionata con le Ferrovie della Calabria. Una manifestazione alla quale Sicilia in Treno ha collaborato ideando, in concomitanza di questo importante evento, una propria gita sociale aperta al pubblico, con partenza dal capoluogo siciliano la mattina del 18 febbraio 2017. Un fine settimana indimenticabile, un gemellaggio tra le due associazioni che ci ha regalato divertimento ed emozioni.
Vi lasciamo dunque al racconto diviso per giorni, arricchito dal “bottino” fotografico prodotto durante il viaggio. A breve, pubblicheremo sul nostro canale YouTube anche un meraviglioso video. Buona lettura!
18 Febbraio - alla volta di Camigliatello
Rendez vous fissato alle 9:30 presso la stazione di Palermo C.Le; il mezzo di trasporto scelto per questa trasferta è infatti il treno; una decisione, legata a questioni di costo che si è rivelata vincente da tutti i punti di vista. Sarà il convoglio l’InterCity 730, in partenza alle 9:55, che ci porterà fino a Paola, stazione di cambio. Il tempo di un caffè, presentazioni tra soci e gli altri partecipanti, poi ci si accomoda tutti nei posti prenotati a bordo di una comodissima carrozza Z. Puntualissimo, il convoglio parte all’orario prestabilito e subito il responsabile Pubbliche Relazioni di SiT, il consigliere Sergio Gargagliano, sfruttando le comode prese di corrente a bordo, disponibili per ogni sedile, si mette all’opera per documentare tutte le fasi del viaggio agli altri soci tramite canali social.
La campagna siciliana scorre veloce nei finestrini e, quasi senza accorgercene, raggiungiamo Messina, in lieve anticipo. Giusto in tempo per vedere la “storica” ALn 668 1908, fresca di verniciatura e scintillare sotto il sole di Sicilia, in sosta sul piazzale del D.L. della città dello Stretto, subito prima del trasferimento a Palermo. Le procedure di imbarco per il traghettamento procedono spedite e in men che non si dica l’intero convoglio, affiancato dalla sezione proveniente da Siracusa che verrà agganciata formando un unico treno a Villa S. Giovanni, si ritrova in navigazione verso il continente. E’ tempo di onorare la tradizione e… andare alla ricerca di arancin"i” (siamo nella Sicilia orientale...) a bordo del ferry boat!
Da Villa S. Giovanni in poi, complice la trazione affidata a una possente E402 B e al doppio binario, il ritmo cambia decisamente e l’InterCity sfreccia veloce tra le campagne calabre; al finestrino si alternano ettari ed ettari coltivati a ulivi ad alto fusto e il mare d’inverno, luccicante sotto un bel cielo terso di febbraio.
Giungiamo in anticipo a Paola, dove poco dopo prendiamo il Regionale 26449 (carrozze X revampizzate e spinte da una E464) che ci porta a Cosenza in orario: l’arrivo è previsto per le 17:49 e il treno spacca il minuto! Una prima, positiva annotazione avviene al termine di questo tour ferroviario: tutti i partecipanti infatti sottolineano come l’uso del treno abbia consentito di fronteggiare quasi otto ore di viaggio talmente comodamente da non sentirle. Chi vi scrive ha già viaggiato, 15 anni or sono, verso Camigliatello, con Pullman GT… e la differenza in termini di comfort è abissale!
La sosta alla (enorme, stramba, esagerata, vuota) stazione di Cosenza, volta ad aspettare la corriera delle Ferrovie Calabre - da ora in poi FC - per Camigliatello Silano, ci permette un primo contatto con lo scartamento ridotto: a lato del binario 1 FS troviamo infatti il terminal FC e si fa in tempo a vedere partire le ultime automotrici a s.r. della giornata. Un’emozione, stemperata solo dall’amarezza di sapere che, se avvenisse la riapertura del tratto attualmente sospeso delle FC, si potrebbe raggiungere Camigliatello direttamente via ferrovia.
Si fanno le 19 e arriva il momento di salire sul bus. La corriera, presa d’assalto dagli studenti pendolari che rientrano nei paesi di appartenenza, risale a passo spedito la statale e, con l’oscurità ormai scesa, fanno capolino i primi cumuli di neve a bordo strada. in tre quarti d’ora circa Camigliatello è raggiunta. L’hotel Aquila-Edelweiss, a fianco della stazione, ci dà il benvenuto con una cena degna di menzione e con delle camere calde e accoglienti… che danno sulla ferrovia! La soddisfazione per la giornata passata vince sulla stanchezza del viaggio. Il morale è alto, la voglia di divertirsi non viene nemmeno per un attimo meno. Così si decide di fare una passeggiata serale; lungo il cammino si dà una prima “sbirciata” al piazzale di stazione e… ai tanti locali serali che si trovano in questa frazione montana turistica.
Tornati in hotel, gli ultimi flash dalle finestre dell’albergo, direzione fascio binari, sembrano augurare la buona notte alle carrozze già in sosta lungo le banchine della stazione. La notte sarà breve, perché si fa il conto alla rovescia per vedere l’indomani l’accensione della mitica 353 FC, che nessuno di noi si vuole perdere!
19 Febbraio - A tutto vapore sulla neve della Sila!
Sveglia alle 6:00 del mattino. Tutti di vedetta alle finestre, a puntare coi teleobiettivi i portoni della rimessa locomotive, che si aprono alle 7 circa. Ovviamente… si è giù in pochi minuti, a scorrazzare senza problema alcuno sul piazzale della stazione di Camigliatello. Il grosso dei partecipanti arriverà poco prima della partenza del treno, a quest'ora siamo così solo in pochi a gustarci le fasi preparatorie all’accensione della vaporiera. La novantunenne 353 FC viene condotta fuori dalla rimessa dal personale delle Ferrovie Calabre, che provvede amorevolmente e con passione a tirare a lucido la macchina. Abbiamo così la fortuna di fare un viaggio nel tempo ed assistere a tutte le operazioni occorrenti ad accendere una locomotiva a vapore, dalla pulizia e preparazione del forno al caricamento del carbone, dalla lubrificazione del biellismo e di tutti i cinematismi alla rimozione delle scorie dalla camera a fumo, fino alla lucidatura della macchina, che deve presentarsi scintillante per il numeroso pubblico che da lì a qualche ora immortalerà la vecchia "Borsig" come fosse una star del cinema.
Ed ecco infine il momento tanto atteso: il fochista Pietro Urso dà fuoco al classico pezzo di stoppa imbevuta che viene calata nel forno e… voilà, un lampo arancione sulle pareti della cabina segnala che la vaporiera è viva, accesa e da ora in poi la pressione salirà rapidamente. Si susseguono intanto altre manovre sul piazzale, effettuale con la locomotiva LM 606, preziosa come non mai su questo ramo (per ora) isolato della rete di FC; bisogna infatti comporre sul primo binario il convoglio, che vede schierato l’intero parco storico: ben 4 vetture a terrazzini di cui una appena ristrutturata. Ed ancora, si deve portare la 353 a “far acqua”, verso la colonna idrica presente alla fine del fascio binari, sul lato ”Cosenza” della stazione. Tutti questi andirivieni avvengono sotto una pioggia di scatti, con gli obiettivi che inseguono da un lato all’altro del piazzale i rotabili in movimento. Cominciano intanto ad arrivare alla spicciolata sempre più appassionati, molti giusto in tempo per vedere la LM 606 avviarsi lungo la strada ferrata fino a Silvana Mansio, per la necessaria, preventiva ispezione della linea, e soprattutto per sentire l'avvio della pompa Westinghouse della 353 che, con l’inconfondibile rumore dei primi colpi di pistone, dichiara agli astanti che la vaporiera, giunta a 6 bar di pressione, è quasi pronta per prendere servizio.
Ed infatti, da li a pochi minuti, per la gioia di tutti, la macchina muove i primi passi verso il piazzale di stazione, scandendo i movimenti delle bielle con i colpi ritmati dello scappamento e lasciandosi dietro una nuvola di candido vapore che appare dalle valvole dei cilindri.
Ci siamo!
I pullman con i viaggiatori (in totale, centosessantacinque) sono ormai giunti a Camigliatello e tutti gli occhi e le telecamere, anche quelle della RAI e di TeleCalabria, sono ormai puntati sulla 353 che, grazie al sole e alla prima condensa del vapore, letteralmente luccica mentre si muove leggera e silenziosa lungo il primo binario.
L’atmosfera è davvero di festa. Si percepisce nettamente che il divertimento sarà assicurato. Merito dell’organizzazione perfetta degli amici dell’Associazione Ferrovie in Calabria che, in sinergia con il territorio, hanno dimostrato cosa significa davvero saper sviluppare e promuovere il turismo. E del personale FC, che lungi dal considerare il servizio una mera routine, ha sposato appieno, con passione, il vero senso della rinascita di questa infrastruttura mai negando nulla ai visitatori ma anzi invitando il pubblico, sempre nel pieno rispetto della sicurezza, a godere di ogni particolare che questa ferrovia di altri tempi sa regalare.
L’incarrozzamento procede spedito; vengono anche caricate delle ceste con una ricca degustazione del consorzio Silautentica, a base di panini con salumi tipici, patate fritte silane e ottimo vino locale offerto dalla Cantina Mascaro Antonio di S.Giovanni in Fiore (alla fine del viaggio verrà anche donato ad ogni viaggiatore un sacchetto di 1,5 kg di Patata della Sila IGP). Quando sale a bordo anche il duo musicale di Nicola e Felice Pianelli, che allieterà i viaggiatori sia sul treno, sia a Silvana Mansio, si è pronti per partire.
Un fischio, poi la rapida manovra sul regolatore, unita alla perizia del macchinista, fa partire la 353 in modo energico ma evitando slittate.
Lasciati indietro gli ultimi deviatoi di Camigliatello la macchina, immettendosi sul ripido viadotto in curva in muratura, complice la pendenza, accelera e in pochi attimi il convoglio lascia dietro le case della frazione montana per immergersi nell’incantevole paesaggio invernale della Sila, tra boschi e ruscelli che vedono le ultime nevi prima del risveglio primaverile. Il viaggio, vissuto sul terrazzino delle carrozze, diviene un’esperienza unica: mentre si gode dell’aria tersa e del continuo cangiare del paesaggio, si fanno quattro chiacchiere coi “dirimpettai” di terrazzino, sulla carrozza limitrofa. Ed è anche una buona occasione per scambiarsi, da vettura a vettura, un brindisi con un rosso sincero, che ristora e… fa fraternizzare!
Una breve sosta alla fermata di Righio, poi di nuovo tutti a bordo per l’ultima salita che conduce alla nostra destinazione ultima, Silvana Mansio, che con i suoi 1406,5 m.s.l.m. risulta avere un primato: si tratta infatti della stazione più alta d’Italia!
Ed in effetti, visto il panorama circostante, che propone un altopiano “lunare” ed imbiancato dalla neve, sembra di stare sul tetto del mondo. Il posto è incantevole, trasmette un fascino selvaggio. Ma il tempo per guardarsi attorno nei primi minuti successivi all'arrivo è poco, bisogna infatti inseguire la 353 che rapidamente manovra, scarta le carrozze e si porta dritto verso la piattaforma girevole. E’ il momento della giratura della macchina, una vera e propria operazione\spettacolo. Il pubblico infatti si dispone attorno alla tina coperta della piattaforma e viene invitato a partecipare attivamente alle operazioni di giratura. Ecco, in tale momento si è potuto vedere e toccare con mano quel che dovrebbe effettivamente essere una ferrovia turistica, ovvero una infrastruttura con un limitato e ragionevole sviluppo, esercìta con mezzi storici e gestita (in sicurezza) da ferrovieri e associazioni volontarie con l'intento di rappresentare la ferrovia che fu, coinvolgendo e mettendo al primo posto le esigenze del visitatore.
Compiuta la giratura, la 353, sbuffando, si porta poi con un paio di manovre alla radice ovest della stazione, affiancando così la cisterna per caricare nuovamente acqua, indispensabile al viaggio di ritorno. La vaporiera così si ferma per riposare qualche ora, accudita dai ferrovieri, lasciando così liberi i visitatori che possono dedicarsi alle altre attività previste. Mentre proseguono infatti le operazioni strettamente ferroviarie, i viaggiatori vengono accolti sul piazzale con ulteriori degustazioni di prodotti tipici locali, poi il grosso dei partecipanti viene preso in carico da un pullman GT della FC che si avvia verso il ristorante San Bernardo, dove si avrà la possibilità di effettuare anche un'escursione sulla neve, accompagnati dal bravissimo maestro di Nordic Walking Luigi Carravetta.
Il gruppo di Palermo invece rimane, insieme ad altri avventori, a Silvana Mansio, ospite del ben noto ristorante “La Locomotiva”, ricavato utilizzando 4 vecchi rimorchi ferroviari. La tavolata unica restituisce un clima gioviale e le portate, tra salumi tipici, carni eccellenti e condimenti a base di funghi, non scontentano nessuno. Il tempo vola a bordo della carrozza ristorante, così ben presto si arriva al momento di ripartire, non prima però di suggellare questo splendido gemellaggio con gli amici di Ferrovie in Calabria consegnando al presidente, Roberto Galati, una targa celebrativa per l'amicizia nata tra le due Associazioni. Memorabile la foto di gruppo che vede, tra attuali e passati, ben quattro presidenti di associazioni ferroviarie (Roberto Galati, Andrea Bernasconi, Fabio S. Marineo e Francesco P. Castelli)!
Le ultime foto di rito, una sbirciatina al forno della 353 (temperatura infernale!), poi di nuovo tutti in carrozza, pronti per la discesa verso Camigliatello Silano.
Il viaggio di ritorno è più riposante per la vaporiera: viste le pendenze in gioco si procede spesso per inerzia, salvo l’ultimo, impegnativo viadotto in curva che conduce alla radice est della stazione di Camigliatello, affrontato in salita dalla Borsig con possenti colpi di scappamento e un lungo fischio che dichiara la fine della faticata per la arzilla novantenne a quattro assi accoppiati.
La gente che lascia le carrozze forma un pubblico entusiasta. E’ davvero andato tutto bene, l’organizzazione ha accontentato ogni esigenza, ogni gusto, ogni aspettativa. Guardiamo entusiasti le famiglie con bimbi al seguito che faticano a scollare i più piccoli dai binari. Anche perchè la 353 sta effettuando le ultime manovre ed ogni sibilo, ogni svaporata è uno spettacolo. Una visione quasi estatica che noi appassionati rimaniamo a guardare, insieme agli amici di Ferrovie in Calabria, impegnati a supportare gli ultimi astanti fino alla fine di questa esperienza.
La marcia della 353 si conclude dove era iniziata, ovvero sulla piattaforma girevole di Camigliatello: qui, dopo una nuova giratura in cui stavolta vengono "reclutati" anche nostri soci, tra cui Giuseppe Santangelo (esperto fotografo, profondo conoscitore dello scartamento ridotto italiano nonché co autore del nostro sito www.ferroviediselinunte.it ), si aprono le valvole e il vapore residuo viene scaricato per poter permettere di spegnere la macchina prima di rientrarla nella stretta rimessa, ultima manovra che viene coadiuvata e seguita in modo vigile dal ferroviere Luigi Russo.
Queste operazioni segnano davvero la fine di una giornata storica. Le strette di mano gli altri amici di Ferrovie in Calabria vengono suggellati da una foto ricordo in notturna, per loro è tempo di rientrare a casa, per noi la serata continuerà con una cena a base di carni stufate e un dopocena in giro per i locali di Camigliatello, ebbri di quanto visto e vissuto sui binari della ferrovia Silana; ed anche di qualcos'altro... :P
Per parte nostra, ringraziamo i giovani, intraprendenti e vulcanici amici di Ferrovie in Calabria che, grazie alla cura spesa in ogni dettaglio dell'organizzazione (prezioso l'aiuto del Comitato pro Ferrovia Silana), hanno reso questo loro primo treno storico un successo indiscutibile. Di numeri e per qualità dell'offerta. Un successo reso tale anche dal personale delle Ferrovie Calabre, Ferrovieri con la "F" maiuscola che, per dedizione, impegno, passione e disponibilità, sembrano quasi usciti da un epoca passata. Più che viaggiatori ci siamo tutti sentiti ospiti graditissimi da coccolare e a cui non far mancare nulla! Una sensazione che speriamo di rivivere al più presto immersi nella incontaminata aria della Sila (la più pulita d’Italia).
20 Febbraio - Ultime ore sulla neve
La giornata inizia presto per molti: la corriera infatti è alle 12:30 e nessuno vuole lasciarsi sfuggire la possibilità di godere ancora un po’ delle attrattive che Camigliatello offre. E’ il cosiddetto “tempo libero”, un toccasana che serve anche a differenziare l’offerta turistica che era stata proposta per questa gita sociale.
E così, dopo una lauta colazione in hotel, il gruppo si divide: c’è chi decide di fare una escursione lungo il binario in direzione Moccone, e chi invece preferisce un giro in ovovia per ammirare il panorama dalle vette più alte. Chi fa la spesa comprando gli ottimi prodotti gastronomici locali e chi, complice il manto nevoso ancora perfetto degli impianti presenti in località Tasso, si porta direttamente sulla cime innevate del Monte Curcio, a quota 1765 m.s.l.m. per concedersi una intensa sciata prima di tornare a casa!
Il viaggio di rientro, fotocopia dell’andata, offre la possibilità di rilassarsi nuovamente nelle accoglienti carrozze Z fino a Palermo, che viene raggiunta alle 23:10, in perfetto orario. La comitiva si scioglie, si danno le ultime strette di mano, lasciandosi con una promessa: provare a organizzare un altro viaggio sulla ferrovia Silana. Magari per festeggiare il ritorno del treno a S. Giovanni in Fiore…